“Introdurre un regime di autonomia differenziata nelle realtà regionali avanzate, quali l’Emilia-Romagna, mediante l’applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 116 della Costituzione, che includa forme più elastiche di federalismo fiscale e autonomia finanziaria di entrata e di spesa”. A chiedere l’impegno della Giunta in tal senso, in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, è la Lega nord, primo firmatario il capogruppo Alan Fabbri.
Forme e condizioni particolari di autonomia, spiegano i consiglieri del Carroccio, “possono essere attribuite alle Regioni in determinate materie di competenza legislativa concorrente, nonché in alcune specifiche materie rientranti nella legislazione esclusiva dello Stato limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, norme generali sull’istruzione e tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. Una maggiore autonomia regionale, proseguono, “è oggi la migliore soluzione, sia per contrastare l’attuale crisi economica (facendo leva sulla virtuosità̀ e le potenzialità dei territori dell’Emilia e della Romagna) sia per ristabilire corretti meccanismi di responsabilizzazione, trasparenza e partecipazione”.
La Giunta regionale, si legge nell’atto, “ha recentemente elaborato un documento di indirizzi per l’avvio di un percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, che però “si limita a considerare solo alcune delle materie menzionate dal terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione e che ignora il problema del residuo fiscale così come le modalità e le fonti di finanziamento del nuovo assetto di competenze”.
Sul tema, Fabbri e colleghi chiedono quindi che vengano previste “quote di compartecipazione al gettito di tributi erariali: nove decimi del gettito dell’Irpef, nove decimi del gettito dell’Ires e nove decimi del gettito dell’imposta sul valore aggiunto (Iva)”, oltre alla “gestione diretta delle risorse, delle funzioni amministrative e dei fondi amministrati a livello statale che si ritiene possano essere amministrati in modo maggiormente funzionale dalle strutture regionali sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”.
L’atto è stato sottoscritto anche da Stefano Bargi, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Daniele Marchetti, Marco Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri e Matteo Rancan.
(Cristian Casali)