In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, è andato in scena un nuovo scontro sul documento di indirizzo della Giunta finalizzato alla richiesta di maggiore autonomia in ambiti strategici per lo sviluppo del territorio. I consiglieri della Lega Nord, infatti, hanno presentato una bozza di parere in materia di politiche per la salute alternativa a quella elaborata dal presidente Zoffoli per conto della commissione e in aderenza al documento della Giunta. Il documento dei leghisti è stato respinto – no da Pd, Si e Misto-Mdp – mentre quello proposto dal presidente della commissione è stato approvato grazie al voto favorevole di Pd, Si e Misto-Mdp, mentre Ln e M5s non hanno partecipato al voto: i consiglieri del Carroccio perché in dissenso sulla bozza di parere della commissione, giudicata troppo generica e priva di riferimenti alle risorse finanziarie necessarie; i consiglieri pentastellati per rimarcare la propria contrarietà a un percorso istituzionale ritenuto poco aperto al confronto e a indirizzi di Giunta visti come troppo superficiali.
Lega Nord. Alan Fabbri ha criticato sia il documento recante gli indirizzi della Giunta sia la bozza di parere presentata dal presidente Zoffoli per via della totale mancanza di riferimenti alle risorse finanziarie che si intendono richiedere al Governo al fine di garantire gli ambiti di maggiore autonomia nell’azione della Regione. “Data l’importanza del tema- ha affermato il capogruppo- non vedere alcuna cifra scritta né ricevere risposte esaustive da parte degli assessori interpellati nel merito delle coperture finanziarie conferma quanto la proposta di autonomia avanzata dal presidente Bonaccini sia strumentale e finalizzata unicamente a contrastare, sotto il profilo politico-mediatico, le iniziative referendarie di Lombardia e Veneto”. Daniele Marchetti, nell’illustrare la bozza di parere dei leghisti in tema di tutela della salute, ha richiamato l’attenzione della commissione in particolare su tre punti: la necessità di richiedere una piena autonomia nella gestione del sistema sanitario regionale e nel sistema di distribuzione dei farmaci; maggiore prudenza nella previsione di un ulteriore allargamento del numero di vaccinazioni obbligatorie; infine, una maggiore chiarezza sul funzionamento delle Case della salute, troppe spesso sostitutive di strutture ospedaliere. In chiusura di intervento, ha annunciato la non partecipazione al voto su parere della commissione. Gabriele Delmonte, infine, ha evidenziato come la proposta di parere della Ln sia testimonianza della volontà di partecipare in modo fattivo al percorso istituzionale sulla richiesta di autonomia regionale.
Raffaella Sensoli (Movimento 5 Stelle), in considerazione della superficialità con la quale, dal suo punto di vista, Giunta e maggioranza assembleare stanno affrontando un tema tanto importante per la società regionale come quello dell’autonomia, ha annunciato la non partecipazione dei pentastellati al voto sulla bozza di parere presentata dal presidente della commissione. “Ci aspettavamo- ha rimarcato la capogruppo- un confronto plurale e ampio anche con le parti sociali e il sistema delle autonomie. Aspettativa delusa, frustrata da calcoli politici ed elettorali”.
Partito Democratico. Paolo Calvano, data la rilevanza del tema, ha criticato l’atteggiamento delle opposizioni, giudicandolo poco responsabile. “La campagna elettorale in atto per i referendum in Lombardia e Veneto- ha sottolineato il segretario regionale Dem- spinge la Lega a sabotare il dialogo istituzionale, dato che la presentazione di un ‘contro-parere’ in materia di politiche per la salute funge da paravento per respingere proposte sulle quali altre volte si sono trovati punti di condivisione. Infine, spiace riscontrare l’atteggiamento pilatesco del M5s, che non fa onore a una forza politica con ambizioni di governo”. Per Stefano Caliandro, la proposta del presidente Bonaccini di richiedere una maggiore autonomia è finalizzata a rendere l’Emilia-Romagna più solidale e più rispettosa del principio perequativo sancito dalla Costituzione. “Sono dispiaciuto- ha rimarcato il capogruppo- per la pigrizia con cui i 5stelle hanno affrontato il tema. Quanto alle contro-proposte della Lega, l’auspicio è di poter trovare convergenze in vista della redazione della risoluzione finale, fermo restando che il Pd ricerca una maggiore autonomia senza però aspirare a far diventare l’Emilia-Romagna una regione autonoma”. Infine, Marcella Zappaterra ha annunciato il voto contrario del Pd sul parere presentato dalla Ln, criticandone i punti salienti, in particolare per quanto attiene il funzionamento delle Case della salute.
Per Igor Taruffi (Sinistra italiana), il tema dell’autonomia va affrontato avendo come presupposto indiscutibile l’unità del Paese, all’interno della quale occorrere promuovere l’eliminazione delle regioni a statuto speciale attraverso una riduzione progressiva delle differenze e dei privilegi che le caratterizzano. “In merito alle politiche per la salute- ha affermato il capogruppo- l’approccio seguito dalla Giunta nella richiesta di una maggiore autonomia di azione ci trova concordi. Rispetto alla bozza di parere del presidente Zoffoli, invece, è necessario ribadire che per essere reale l’autonomia ha bisogno di risorse finanziarie anche aggiuntive. Da qui la mia richiesta di riscrivere l’ultimo capoverso della bozza di parere”.
Silvia Prodi (Misto-Movimento democratico e progressista) ha criticato l’approccio referendario sul tema dell’autonomia regionale seguito da Lombardia e Veneto, dato che “la richiesta di consenso popolare- ha rimarcato la capogruppo- nasconde il proposito di richiedere lo status di regioni speciali”. Nel ribadire la propria adesione al percorso istituzionale seguito dall’Emilia-Romagna, ha espresso pieno appoggio alla richiesta, avanzata dal consigliere Taruffi, di indicare, nel parere della commissione, le risorse finanziarie aggiuntive e certe per rendere operativa la maggiore autonomia in ambito sanitario.
(Luca Govoni)