Il confronto dello scorso 3 settembre, a Bologna, tra una delegazione del Partito comunista cinese di Baoutou e una rappresentanza del Pd dell’Emilia-Romagna, e in particolare “l’incontro istituzionale presso la sala della Giunta regionale”, è al centro di una interrogazione a firma Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, del Movimento 5 stelle.
All’incontro hanno partecipato “il segretario municipale di Boutou- si legge nel documento-, oltre a un gruppo di 13 funzionari politici, dirigenti ed amministratori cinesi” e una delegazione di “amministratori e politici del Pd (sindaci ed assessori di importanti comuni, parlamentari, consiglieri regionali, fra i quali presidenti di Commissioni assembleari e il segretario regionale Pd)”. La Cina, sottolineano i consiglieri, è un Paese “soggetto a una durissima dittatura”, in cui sono “assenti le più elementari libertà”.
Nel ricordare che “la Regione Emilia-Romagna ha confermato, con una legge votata recentemente dall’Assemblea legislativa regionale, con il voto favorevole e decisivo del Partito democratico, l’istituzione della Consulta regionale degli emiliano-romagnoli nel mondo, prevedendo elevati costi per il suo funzionamento”, Bertani e Sensoli chiedono alla Giunta “se l’incontro fra le due formazioni politiche abbia tratto origine da attività della Consulta”. Inoltre, vogliono sapere “se siano stati sostenuti costi per la visita dei comunisti cinesi nella sede della Giunta regionale”. Infine, i consiglieri chiedono i motivi di una riunione, in Regione, “con esponenti di un partito politico” e non, invece, con “autorità o istituzioni locali di un Paese straniero”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cr)