Imprese lavoro e turismo

REGIONE. BILANCIO 2016, IMPRESE E SINDACATI IN ASSEMBLEA ER: “BENE L’IMPIANTO DELLA MANOVRA, FAVORIRE L’ACCESSO AL CREDITO” – “EMERGENZA ABITATIVA IN EMILIA-ROMAGNA”

Udienza conoscitiva dei soggetti portatori di interessi in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali. Confartigianato: “La crisi ha colpito duro, finanziare la legge sul comparto”. Confindustria: “Aumentato il carico fiscale per le aziende. Misure sull’attrattività delle imprese guardate con crescente interesse a livello internazionale”

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha tenuto un’udienza conoscitiva degli stakeholder (I soggetti portatori di interessi) sulla manovra di bilancio per il 2016 di programmazione 2016-2018 della Regione, che è composta da quattro documenti: il Documento di economia e finanzia regionale (Defr), il bilancio, la legge di stabilità regionale e il collegato normativo. Relatore di maggioranza è Roberto Poli (Pd), relatore di minoranza è Stefano Bargi (Ln).

Ha aperto i lavori Emma Petitti, assessore al Bilancio, che ha richiamato i punti salienti del bilancio previsionale: “Investimenti per 107 milioni con risorse regionali, 45 milioni dei quali ricavati da minori spese generali (35 milioni) e da maggiori entrate (10 milioni); invarianza fiscale; 5 milioni nel 2016 (25 nel triennio) per lo sviluppo economico e il sostegno alle imprese; 20 milioni per l’edilizia scolastica; 15 milioni per il fondo di solidarietà; 20 milioni per compensare il taglio Irap a favore di Asp ed enti socio-assistenziali; 5 milioni per la cultura; 5 milioni per l’impiantistica sportiva; 30 milioni per la difesa del suolo e 20 milioni per la riqualificazione urbana delle città della costa”.

Fabrizia Forni (Cna Emilia-Romagna), intervenendo a nome del Tavolo regionale dell’imprenditoria, ha espresso “l’apprezzamento del sistema delle imprese per l’impianto della manovra, in particolare per quanto attiene alle risorse destinate al Patto per il lavoro e alla salvaguardia della coesione sociale (Fondo per la non autosufficienza e Fondo di solidarietà)”. Degna di menzione, ha aggiunto, “la scelta politica di coinvolgere le imprese negli ambiti d’intervento in cui più sono stati concentrati fondi pubblici, vale a dire difesa del suolo, green economy, cultura e turismo”. Infine, ha concluso, “consegno una proposta, cioè convogliare sul sistema delle imprese le risorse che si libereranno dalla riorganizzazione istituzionale promossa dalla Regione e dai risparmi sulle spese di funzionamento dell’Ente, e segnalo una criticità, vale a dire sostenere con maggiori risorse il sistema dei Consorzi fidi (Cofidi)”.

Tino Vaccari (Confartigianato), ricordando come “il settore dell’artigianato abbia pagato a caro prezzo la crisi, perdendo, dal 2007 al 2015, ben 15.639 imprese (-10%) e 34 mila addetti”, ha sottolineato come “il principale problema del settore sia la perdurante difficoltà di accesso al credito, che in Emilia-Romagna è aggravata da inspiegabili restrizioni non riscontrate in altre regioni”. “La richiesta che rivolgiamo alla Regione- ha concluso- è pertanto quella di sostenere con maggiori risorse il sistema dei Cofidi e di finanziare la legge regionale per l’artigianato, una buona norma ma priva di fondi”.

Marina Balestrieri (Cgil Emilia-Romagna) ha criticato la legge di stabilità del Governo, sostenendo che “si tratta di una manovra assai poco espansiva, troppo sbilanciata a favore delle imprese, con pesanti riflessi sulla sanità regionale e sulle politiche di welfare e che lascia preoccupanti margini di incertezza sulle risorse effettivamente disponibili”. Ciononostante, ha sottolineato “lo sforzo compiuto dalla Regione per finanziare il fondo di solidarietà e il fondo per la non autosufficienza, le politiche per la formazione, per il lavoro, a sostegno della legalità e per il trasporto pubblico locale”. Infine, ha concluso, “evidenzio con preoccupazione l’acuirsi, in Emilia-Romagna, dell’emergenza abitativa, che coinvolge sempre più nuclei familiari, rispetto alla quale desta sconcerto la decisione del Governo di azzerare il fondo nazionale per l’affitto (8,6 milioni)”.

Mario Agnoli (Confindustria Emilia-Romagna) ha esordito invitando “tutte le forze politiche a sostenere in Parlamento gli emendamenti presentati dalle Regioni alla legge di stabilità finalizzati a scorporare dal patto di stabilità di ogni Regione le spese per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei, come già avviene per lo Stato, e quelli per eliminare i vincoli di bilancio voluti dai precedenti Governi in ossequio alla Ue, che appaiono mortiferi per il sistema delle imprese così come per quello delle autonomie locali”. Inoltre, nel merito della manovra di bilancio regionale, ha rilevato come “le tasse per le imprese non diminuiscano e, se si guarda al 2014, il carico fiscale e tributario, a causa delle decisioni della Regione sulle tariffe dei rifiuti, poi parzialmente corrette, sia complessivamente aumentato, anche se va dato atto alla Giunta di promuovere politiche pubbliche efficaci in ambiti quali la difesa del suolo e il cofinanziamento dei fondi europei, in particolare per l’agenda digitale”. Infine, ha criticato “l’assenza di risorse regionali a sostegno dell’economia circolare, proponendo l’attivazione di un fondo rotativo”, e ha richiamato la Giunta “a investire di più a sostegno del patto per il lavoro, per l’internazionalizzazione delle imprese e per l’attrattività delle imprese, misura quest’ultima seguita con crescente interesse a livello internazionale”.

(lg)

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