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Regione. Bilancio, dibattito/4: Pompignoli (Ln), Foti (Fdi-An) e Taruffi (Sel)/ foto

“Reddito di solidarietà inversione di tendenza importante” per consigliere maggioranza; ma il leghista e l’esponente di destra chiedono stop a “spot elettorali”. Occuparsi di “indicatori diversi”

Massimiliano Pompignoli (Ln) prende le distanze dal discorso del presidente Stefano Bonaccini sul bilancio della Regione. “Mi sorprendono le sue dichiarazioni”, afferma, “evidentemente abbiamo visto un film diverso”. Secondo il consigliere del Carroccio le parole del presidente offrono una “visione distorta della realtà”. La crescita di occupazione? “Solo ‘grazie’ ai voucher”. Alta qualità della vita? “la percezione dei cittadini è diversa”. Liste d’attesa accorciate? “Non corrisponde al vero”. “Da anni ci sentiamo sempre dire che la Regione Emilia-Romagna è un modello, ma è una finta realtà che serve come spot elettorale”. Pompignoli sottolinea dunque l’importanza di tornare ad ascoltare i cittadini per tenere il “reale polso della situazione”.

E di “spot” parla anche Tommaso Foti (Fdi-An): “si esibiscono le medaglie al petto come se avessimo vinto le Olimpiadi ma i dati presentati indicano aumenti minimali di fronte ad un crollo vertiginoso dell’economia”. Per il consigliere di destra bisognerebbe occuparsi di “indicatori diversi” e cita il calo del 2% del numero delle piccole medie imprese rispetto al 2014; la diminuzione della spesa pubblica del 6%; il rapporto dell’indice del personale amministrativo in campo sanitario del 9,9% quando la soglia è al 7%: la vendita al dettaglio che ha perso il 19% negli ultimi 3 anni. Senza dimenticare le banche popolari che non hanno ricevuto il giusto sostegno cosi come le imprese eccellenti del territorio in campo biomedicale che sono state acquistate dalle grandi multinazionali. “Mi aspettavo risposte anche rispetto alla questione delle province e invece il governo sembra alla ricerca di facili consensi costruiti su slogan fallaci”.

Per la maggioranza Igor Taruffi (Sel) interviene invece con una nota positiva nel dibattito sul bilancio e, pur precisando che in alcune realtà periferiche le politiche adottate ancora non sono sufficienti, sottolinea i tragyuardi importanti come quello sul reddito di solidarietà. “Ho sentito parole ingenerose anche sui media ma si tratta di un provvedimento innovativo e non di un atto di carità: 35 milioni di euro di risorse stanziate per i cittadini senza aggiungere tasse o diminuire servizi. Un segnale di inversione di tendenza importante”. Il consigliere ricorda anche l’aumento di risorse destinate alla cultura e dei fondi per la montagna. “Abbiamo segnato una direzione verso la quale procedere con umiltà”.

(Francesca Mezzadri)

 

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