Assemblea

Le reazioni al discorso programmatico del presidente de Pascale

Apprezzamento dalla maggioranza di centrosinistra, critiche dal centrodestra. Paolo Calvano (Pd): “Dal governo troppi tagli per le Regioni, tenetevi l’autonomia differenziata, ridateci i nostri soldi”. Marta Evangelisti (FdI): “I Cau non funzionano”. Elena Ugolini (Rete civica): “Serve una legge sulla natalità”. Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale): “Sanità e welfare al centro della nostra azione”

Sanità pubblica, cura del territorio, impegno per le zone colpite dall’alluvione del 2023-2024: il centrosinistra promuove il discorso programmatico del presidente della Regione Michele de Pascale. Pollice verso, invece, dal centrodestra: le opposizioni bollano il “programma” del presidente della Giunta come insufficiente, troppo in linea con il passato e senza quelle novità, a loro detta, necessarie al futuro dell’Emilia-Romagna.

“Al primo posto di questo mandato ci sono le politiche per la salute -ha esordito de Pascale-. La sanità pubblica e universalistica è la più grande conquista nella storia italiana. Per questo non possiamo assolutamente tornare indietro. Dobbiamo esigere risposte dal governo nazionale in merito al sottofinanziamento per la sanità: è un problema che non può essere negato. Il Servizio sanitario nazionale sta crollando e il finanziamento serve per l’appropriatezza delle prestazioni. Prevenzione, medicina territoriale, la sfida per la non autosufficienza, saranno temi centrali del mandato da costruire in collaborazione con le amministrazioni locali. Senza dimenticare la riorganizzazione della rete ospedaliera. Sull’universalità del sistema sanitario non vogliamo retrocedere: il sistema assicurativo non può essere percorso”, ha spiegato il Presidente Michele de Pascale nel suo discorso ricordando come “secondo tema su cui siamo chiamati a impegnarci -ha proseguito il presidente- è la sicurezza del territorio. L’Emilia-Romagna è una delle zone d’Europa a più alto rischio idrogeologico. Ecco perché tutti i territori della nostra regione avranno la stessa attenzione e lo stesso cambio di passo dei territori più danneggiati dalle ultime alluvioni di cui si occuperà la nuova struttura commissariale”. “Altra sfida -ha aggiunto de Pascale- è quella riguardante le politiche industriali: certi settori, come l’automotive, stanno soffrendo una crisi pesantissima e occorrono politiche specifiche. Attenzione poi per le due grandi transizioni: quella digitale e quella ecologica. Abbiamo bisogno di un patto istituzionale serio e il governo ci deve indicare le priorità per il nostro territorio. La Regione poi può, col proprio bilancio e con i finanziamenti europei, integrare questo elenco”. Infine, de Pascale ha ricordato che nel corso di questa legislatura “celebreremo gli 80 anni dalla Liberazione, dalla scelta di istituire la Repubblica e dall’adozione della Costituzione: anniversari che dovranno essere fari e ispirazione per tutti noi nell’interesse degli emiliano-romagnoli e della nostra Repubblica”.

Ad aprire il dibattito fra le forze politiche è stata Elena Ugolini (Rete civica) che ha ricordato l’alto astensionismo alle elezioni regionali dello scorso novembre. “Ha partecipato solo il 46% degli aventi diritto. Il problema dell’astensionismo è un problema che riguarda tutti. Quel 54% che non ha votato, fra cui ci sono moltissimi giovani, ha bisogno di essere intercettato”, spiega Ugolini, per la quale “viviamo un inverno demografico: chiedo la costituzione di un gruppo di lavoro per una legge sulla natalità che sia un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo. Quella della demografia è la lancetta dell’ora che sembra non scorrere e senza quella lancetta non abbiamo il futuro. Noi dobbiamo lavorare sia sulle politiche assistenziali sia su quelle per il ceto medio, la natalità e i giovani, affinché possano costruire un futuro lavorativo e una famiglia. Sarebbe bello se i nostri talenti non dovessero andarsene. Inoltre, in tema di urbanistica, ambiente, infrastrutture, mobilità, dobbiamo tenere insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale. Serve anche una semplificazione amministrativa: sono moltissime le piccole e medie imprese legate a questi lacci burocratici che ne impediscono la crescita. Saremo una lente di ingrandimento per fare vedere cosa sta facendo la regione, per il bene di tutti, per lo sviluppo e per la crescita”.

Vincenzo Paldino (Civici con De Pascale) elenca i punti cardine su cui si concentrerà il programma della maggioranza: “Mettiamo al centro il tema della sanità pubblica, partendo dal fatto che il nostro sistema pubblico è un modello in tutto il mondo, poi c’è la sfida della casa e l’obiettivo è sfruttare il patrimonio esistente a partire dagli alloggi sfitti. Centrale anche il tema del cambiamenti climatici: serve una legge regionale sul clima. Poi la sicurezza urbana, dobbiamo sottrarre zone al degrado, e il welfare, ambito riguardo al quale serve lavorare sul tema del calo demografico. Infine, sono importanti i temi dell’infanzia, a partire dalla fascia zero-sei, e del trasporto pubblico, che deve essere il più possibile omogeneo sui territori. Concludo sulla questione montagna: serve più attenzione per le aree appenniniche”.

Marco Mastacchi (Rete civica) dichiara positivo l’approccio al lavoro in Assemblea esposto nel suo intervento dal presidente de Pascale: “C’è discontinuità dalla precedente giunta regionale, penso all’accoglimento della proposta della consigliera Ugolini di lavorare assieme sui temi più importanti a partire dalla manutenzione del territorio, ormai assente da anni. Il territorio ha bisogno, come afferma lo stesso presidente de Pascale, di rispetto. Le aree più fragili devono essere messe nella condizione di competere con le altre, serve un piano straordinario sulla sicurezza idrogeologica a partire dalle aree appenniniche”. Il consigliere conclude richiamando il rapporto con il governo: “Occorre intraprendere un rapporto collaborativo con Roma e serve investire in modo adeguato tutte le risorse disponibili”.

La capogruppo di Fdi Marta Evangelisti sottolinea la necessità, da parte della maggioranza, “di fare un po’ di sana autocritica”. “Le politiche per la salute -ha aggiunto- sono considerate il fiore all’occhiello della Regione Emilia-Romagna ma la realtà, secondo quanto riferiscono i cittadini, è tutt’altra. Quello che oggi volevamo sentire, è spiegare come si intende uscire da questa situazione. Dal 2015 si parla di abbattimento di liste di attesa ma ci sono ancora. Nessuna parola in merito ai Cau: non funzionano e hanno portato alla chiusura dei pronto soccorso in difficoltà o in aree periferiche”. Sul fronte alluvione Evangelisti ha ricordato come “già nel 2019 la Regione aveva posto il tema della messa in sicurezza del territorio ma senza spiegare come e cosa fare. Va ripensata la legge sul consumo di suolo e ripartire da opere come le casse di espansione o di laminazione”.

Per Paolo Calvano, capogruppo Pd, “se da un lato le alluvioni ci impongono di ripensare alle politiche territoriali, dall’altro devono farci alzare l’attenzione verso le politiche del governo che incalza sull’autonomia ma nei prossimi 5 anni opererà tagli alle Regioni per 8,8 miliardi di euro di spese correnti. La politica di coesione vuol essere centralizzata ma, a queste condizioni, è meglio continuare a gestire le risorse. Sulla sanità pubblica e universalistica non retrocederemo: serve prevenzione per ridurre il bisogno di salute dei cittadini. Vogliamo che la popolazione possa invecchiare in modo dignitoso”. E ancora: “Dobbiamo dare ulteriore spinta alla reddittività delle nostre imprese per far sì che i benefici ricadano sui salari di chi ci lavora. Il diritto alla casa passa anche dalla capacità di reddito”.

(Lucia Paci, Giorgia Tisselli, Cristian Casali e Luca Molinari)

Assemblea