Governo locale e legalità

Approvata la legge che ammoderna il sistema giuridico regionale

In dieci anni eleminati 342 leggi e 10 regolamenti divenuti inattuali. Marco Fabbri (Pd): migliorata la qualità delle leggi. Maura Catellani (Lega): dubbi sulla composizione delle commissioni per le nomine in strutture sanitarie complesse come gli Irccs

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato la legge “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo”. Hanno votato a favore Pd, lista Bonaccini ed ER Coraggiosa mentre hanno espresso voto contrario Lega, Fdi e Rete civica.

Il progetto di legge (33 articoli) elimina o modifica – in ottemperanza del principio della semplificazione e dell’efficacia delle norme – le leggi regionali, o articoli di esse, in diversi settori: edilizia, trasporti, sanità, partecipazione, terzo settore, paesaggio, cultura, economia. Un lavoro di “pulizia” e semplificazione dell’ordinamento. La semplificazione normativa ha portato in dieci anni all’abrogazione di 342 leggi regionali, 10 regolamenti regionali, 148 disposizioni normative. La sburocratizzazione avviene attraverso la Sessione europea con il Refit, il programma periodico di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione della Commissione europea, che intende fare in modo che le leggi dell’Unione europea producano gli obiettivi che si prefiggono a un costo minimo, a vantaggio di cittadini e imprese.

Il relatore di maggioranza Marco Fabbri (Pd) ha affermato che “la legge è finalizzata a migliorare la qualità della legislazione. È stato fatto condotta un’analisi approfondita sulle leggi per valutare quali abrogare o modificare. Infine, va considerata anche la valutazione degli effetti delle norme, volte a semplificare la vita a cittadini e imprese”.

La relatrice di minoranza Maura Catellani (Lega) si è soffermata in particolare sulle norme in materia di Sanità: “Critichiamo la decisione meramente politica di modificare l’articolo relativo alle commissioni che decidono le nomine nelle strutture complesse (come gli Irccs), perché elimina la trasparenza garantita dal sorteggio”.

Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha sostenuto che serve chiarezza “se si parla di revisione integrale della legge regionale sul Terzo settore la numero 3 del 2023 (lo stesso governo non l’aveva impugnata). Si sono usati termini impropri. Le osservazioni dei ministeri del Lavoro e della Cultura sono stati tradotti, in accordo con il sottoscritto e la consigliera dem Francesca Maletti, per rendere più leggibile la legge”.

Il relatore Fabbri (Pd) ha portato l’esempio “della Sessione europea dove ora si prevedono due sedute in commissione”. La parte che si occupa di edilizia tocca punti di interesse come le vetrate inamovibili che non hanno più bisogno di autorizzazioni o come le ristrutturazioni di edilizia pesante su edifici in aree vincolate paesaggistiche che ora sono semplificate. Sulle commissioni di concorso per strutture complesse, ha puntualizzato il dem, ritengo snaturato il senso: “Si recepisce la norma nazionale. Il direttore scientifico è nominato dal ministero della Salute e la Regione inserisce nelle commissioni giudicatrici anche questa figura, che, insieme con il direttore sanitario, garantisce appunto pluralità e imparzialità”.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) è intervenuta sulla mobilità sostenibile e sulle biciclette a pedalata assistita, chiedendo “l’inserimento delle cargo bike. Ci sono poi emendamenti presentati all’ultimo secondo che intervengono sull’aumento dei compensi degli organi di garanzia. Questo ritengo sia di competenza dell’Assemblea e non solo dell’Ufficio di presidenza. Tutti i gruppi devono essere coinvolti, io non sono stata consultata. Le candidature sono già chiuse e ora si cambiano le regole e si aumentano gli stipendi di alcune figure. Chiedo di ritirare questi emendamenti”.

La relatrice di minoranza Catellani ha replicato che “anche noi siamo disponibili al confronto, se veniamo interpellati”.

L’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, ha detto che “se da un lato c’è la volontà di semplificazione, dall’altro si vuole portare avanti il Refit che punta a fare la manutenzione del sistema legislativo regionale. La legge consente di raccogliere questioni importanti come, ad esempio, le norme sull’edilizia libera con minori oneri a carico dei cittadini. Rispetto alle nomine per la  commissione degli Irccs, la scelta del direttore scientifico è stata fatta in raccordo con governo e Ministero per rendere plurale la nomina della commissione. Sul terzo settore, si tratta di aggiustamenti per rendere la legge in materia più efficace”.

(Gianfranco Salvatori)

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