Riduzione della pressione fiscale regionale per i redditi tra i 28mila e i 50mila euro pari allo 0,15%, risorse straordinarie per sanità, fondo non autosufficienza (+25 milioni di euro), casa (30 milioni per alimentare un piano casa da 300 milioni di euro), contrasto al dissesto idrogeologico e cura del territorio per il quale è previsto anche un fondo straordinario da 10 milioni di euro. Incremento del Fondo per la montagna, con 24 milioni di euro nel triennio, pari a circa il 20% in più rispetto al passato, investimenti per oltre 500 milioni di euro ai quali se ne aggiungono altri 156 milioni disponibili grazie all’accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni, che consente alle Regioni di utilizzare parte delle risorse tagliate nell’anno precedente per nuovi investimenti.
La commissione Bilancio presieduta da Annalisa Arletti ha dato parere favorevole al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per il 2026, una manovra complessiva da 14,3 miliardi di euro, di cui 10,5 milioni per la sanità.
Il Bilancio 2026 si inserisce in un contesto economico nazionale rappresentato dal Defr, il Documento economico e finanziario regionale, che descrive l’Emilia-Romagna come un territorio che si conferma fra i più ricchi d’Italia, con un tasso di occupazione più alto della media nazionale anche se si registra un aumento delle ore di cassa integrazione nell’industria (in calo, invece, in agricoltura) e un calo del numero delle imprese.
Maria Costi (Pd) ha apprezzato la manovra e in particolare le misure che riguardano scuola, lavoro e formazione professionale, mentre Elena Ugolini (Rete civica) ha criticato la spesa sanitaria e invitato la Regione a non eccedere in autocelebrazioni visto che la Regione Veneto investe nel fondo della non autosufficienza molto più dell’Emilia-Romagna. Vincenzo Paldino (Civici) ha sottolineato l’insufficienza delle risorse statali per sanità e trasporti, nonostante gli aumenti dei fondi per la sanità dell’ultima manovra del governo.
Critiche alle quali il centrodestra ha risposto con Alessandro Aragona (FdI) che ha ricordato come se la Regione Emilia-Romagna può fare molte delle sue politiche pubbliche lo deve ai maggiori fondi arrivati da Roma. Critico col governo, invece, Luca Sabattini (Pd), che ha ribadito il sostegno alle politiche di viale Aldo Moro.
Alle osservazioni dei consiglieri hanno replicato l’assessore al Bilancio Davide Baruffi, che ha ribadito la valenza positiva dell’impianto della manovra di bilancio e il contesto in cui essa prende corpo, e i relatori di maggioranza e di minoranza sul Defr (Daniele Valbonesi (Pd) per la maggioranza e Alberto Ferrero (FdI) per la minoranza) e sul Bilancio Fabrizio Castellari (Pd) per la maggioranza e Luca Pestelli (FdI) per la minoranza, che hanno ribadito le posizioni già espresse in commissione Bilancio al momento della presentazione della manovra 2026.
Per Valbonesi la proposta della giunta si inserisce in un quadro nazionale severo a causa delle politiche del governo e la Regione Emilia-Romagna opera bene perché punta sugli investimenti, mentre Ferrero ha sottolineato gli impatti importanti delle politiche governative sul Paese e chiesto uno scatto di qualità alla Regione a partire dal tema sanità. Venendo al Bilancio, Castellari ha elogiato viale Aldo Moro perché opera in controtendenza rispetto all’esecutivo nazionale, puntando sul binomio coesione sociale-sviluppo economico. Diametralmente opposta la posizione di Pestelli, per il quale la manovra della giunta non risolve i problemi strutturali dell’Emilia-Romagna a partire dalla ricostruzione post-sisma e dalla tenuta dei conti della sanità.
(Luca Molinari)



