Sostegno alle forze dell’ordine attraverso un potenziamento delle politiche per la sicurezza, adeguati investimenti per il settore e l’apposizione del codice identificativo sulle divise. L’Assemblea legislativa ha approvato la risoluzione presentata dal Partito democratico, Civici con de Pascale, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle firmata da Alice Parma, Paolo Calvano, Simona Larghetti, Lorenzo Casadei, Vincenzo Paldino e ha respinto quella di Fratelli d’Italia firmata da Annalisa Arletti (prima firmataria), Priamo Bocchi, Marta Evangelisti, Giancarlo Tagliaferri, Ferdinando Pulitanò, Luca Pestelli, Francesco Sassone, Alessandro Aragona, Alberto Ferrero, Fausto Gianella e Nicola Marcello.
La risoluzione di FdI ha preso le mosse anche da quanto avvenuto a Bologna l’11 gennaio scorso, quando si sono verificati scontri durante un corteo organizzato in memoria di Ramy Elgaml, un giovane deceduto a Milano durante un inseguimento con le forze dell’ordine. FdI chiede “che il documento venga sottoscritto e inviato ai Comandi presenti sul territorio regionale come segno tangibile di vicinanza, solidarietà e riconoscimento per il loro lavoro, a testimonianza dell’apprezzamento da parte della comunità regionale per il loro operato a difesa del bene comune e dei valori fondanti della nostra Repubblica”.
“Quella che doveva essere una manifestazione pacifica -ha sottolineato Annalisa Arletti– si è trasformata in un campo di battaglia e una decina di agenti sono rimasti feriti. Cosa porta ad aggredire un uomo o una donna in divisa che svolge il proprio lavoro? La divisa rappresenta lo Stato ma non toglie umanità al ruolo. La nostra risoluzione arriva in seguito ai ripetuti attacchi subiti da uomini e donne in divisa. La stima e fiducia che dobbiamo riporre negli agenti non può essere un’iniziativa di parte: tutta la politica ha il dovere di esprimere quel sostegno. Chi punta il dito contro la divisa è fuori dalla realtà. La ricostruzione della vicenda di Rami ha inasprito violenza e odio verso le forze dell’ordine e una certa parte di sinistra ha dato copertura politica alla rabbia dei facinorosi. Serve una seria presa di posizione bipartisan”.
La risoluzione della maggioranza chiede “efficaci politiche di sicurezza, con investimenti consistenti mirati alla ricostruzione di un tessuto sociale sempre più deteriorato e a creare un ambiente nel quale chi indossa un’uniforme possa operare con serenità avendo a disposizione risorse, organici e formazione adeguate”. E inoltre, chiede “di avviare, a livello nazionale, una discussione circa l’adozione di codici alfanumerici identificativi sulle divise degli operatori, partendo dall’esame delle tante proposte di legge che giacciono inevase in Parlamento da inizio legislatura”.
Alice Parma (Pd), illustrando l’atto politico, ha spiegato: “Si deve smettere di usare le forze dell’ordine a scopo ideologico. La sicurezza non passa dalla protezione giuridica ma parte dagli investimenti sul tessuto sociale ed economico del paese per ridurre sacche di marginalità da cui può arrivare la delinquenza. Serve fare leva su cultura, educazione, riqualificazione urbana per sottrarre spazi al degrado, su integrazione e accoglienza. Diciamo basta alla politica che esalta le forze dell’ordine ma esacerba la categoria per stipendi e bassa qualità del lavoro. Chiediamo quindi di accompagnare la gratitudine a una sollecitazione al governo affinché adotti efficaci politiche di sicurezza, e crei un ambiente nel quale chi indossa divisa possa lavorare con serenità e risorse adeguate”.
Alessandro Aragona (FdI) ha sottolineato come “la volontà della nostra risoluzione è quella di rimettere al centro la sicurezza e il sostegno ai nostri uomini e donne in divisa, pilastri del vivere civile. È un atto di gratitudine verso chi rischia la vita per garantire sicurezza e rispetto delle leggi di questo paese. Il documento della maggioranza va in direzione diversa”. Nicola Marcello (FdI) ha aggiunto: “Ricordando quanto accaduto a Villa Verucchio il 31 dicembre scorso quando il comandante di stazione ha salvato la vita a tante persone, qualcuna delle quali ferita con un coltello, non si è sentito alcun esponente di centro sinistra fornire supporto al militare”. Luca Pestelli (FdI) ha posto il tema “dell’idoneità dell’abbinamento delle due risoluzioni”.
Per Fabrizio Castellari (Pd) “il sostegno alle forze dell’ordine non sarà mai scostante. Il tema è un altro: si vuole fare passare la sicurezza come bandiera di una parte e non una garanzia per tutti i cittadini. Se davvero la destra al governo del paese volesse attuare la declinazione di questa parola deve investire di più su personale e strutture”. Per Paolo Trande (Avs) “c’è un elemento sotteso nella risoluzione di FdI: l’obiettivo è consegnare alle fdo uno status speciale. Mi riferisco allo scudo penale, che non deve trovare spazio. Il ringraziamento è un elemento strumentale. La spaccatura tra la società civile e forze dell’ordine non può essere ammessa”.
Francesco Sassone (FdI) ha commentato: “Se c’è qualcuno che strumentalizza le forze dell’ordine è la maggioranza. Il sostegno è senza se e senza ma. Le politiche che rivendicate sono quelle che hanno ridotto l’Italia in queste condizioni. La sicurezza e la legalità sono state devastate da anni di governo della sinistra”. Per Fausto Gianella (FdI) “l’appoggio alle forze dell’ordine deve essere netto. Tante volte sentiamo di uomini in divisa che agiscono anche fuori dal servizio per tutelare la nostra sicurezza”.
Per Simona Larghetti (Avs) “il significato politico della nostra risoluzione è chiaro: nella vostra non si parla di sostegno alla condizione lavorativa, agli organici, agli stipendi. Dobbiamo dare gli strumenti perché le forze dell’ordine possano esercitare le loro funzioni e per questo non è sufficiente dire grazie”.
Priamo Bocchi (FdI) ha sottolineato: “Oggi abbiamo perso una grande occasione perché questa risoluzione poteva rappresentare un momento di condivisione. L’apposizione del codice alfa numerico insinua sempre il sospetto dell’abuso di potere”.
Gian Carlo Muzzarelli (Pd) ha evidenziato come “il nostro impegno è per la sicurezza e per la convivenza civile. In questi giorni il presidente della Repubblica Mattarella è stato attaccato e non ha avuto una difesa bipartisan: se vogliamo parlare dalla difesa dello Stato dobbiamo partire da qui. Le fdo vogliono riconoscimento e dignità”.
Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) ha aggiunto: “Dobbiamo essere in grado di proteggere i diritti anche dei più deboli. Un po’ di simmetria aiuta chiunque quando si parla di diritti e sicurezza. Uno strumento come l’identificativo può evitare eccesso di potere”.
Alberto Ferrero (FdI) ha replicato: “Tanti appartenenti alle forze dell’ordine perdono la vita, spesso nel silenzio generale. È evidente che chi indossa una divisa deve rispettare le regole perché anche rappresenta lo Stato. Ma il sostegno deve essere senza se e senza ma”.
Paolo Calvano (Pd) ha ribadito come “troppo spesso le forze dell’ordine non hanno gli strumenti per esercitare le loro funzioni. Oltre al ringraziamento serve un’opportunità per esercitare al meglio il loro ruolo per la sicurezza e l’ordine del Paese”.
Per Ferdinando Pulitanò (FdI) “una parte politica ha totalmente abbandonato le forze dell’ordine. Mentre da due anni il governo ha messo al centro chi indossa una divisa”.
Per Elena Ugolini (Rete Civica) “dovremmo arrivare a un terreno comune e far sì che le cose che diciamo non siano neutre”.
Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) ha aggiunto: “Dotare le forze dell’ordine di un codice alfanumerico è questione di buon senso, anche a tutela di loro stessi per dimostrare il loro operato”.
Per Tommaso Fiazza (Lega) “serve fare di più per tutte le forze dell’ordine con particolare attenzione per la polizia locale garantendo maggiori strumenti e più risorse. Mi aspettavo che su temi come la sicurezza non ci fossero divisioni. Faccio un appello a un maggiore ascolto a tutte le proposte che vengono poste dall’Aula”. Considerazioni condivise da Pietro Vignali (FI) che ha aggiunto: “La sicurezza è precondizione per tutelare i cittadini e per cui le forze dell’ordine vanno tutelate”.
Lorenzo Casadei (M5S) in riferimento all’apposizione del codice identificativo, ha evidenziato che “anche le forze dell’ordine devono essere sottoposte alla legge, anche a loro stessa tutela”.
(Lucia Paci)