Utilizzare l’Intelligenza Artificiale per valorizzare il patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.
La proposta è stata lanciata da Giusella Finocchiaro, professoressa ordinaria di diritto privato, di diritto di Internet e di Intelligenza Artificiale dell’Università di Bologna, intervenuta nel corso della commissione della commissione Statuto e Regolamento presieduta da Emma Petitti dove prosegue l’attività di audizione da parte dell’Assemblea legislativa, iniziata la settimana scorsa con il professor Gianluca Gardini, sulla nuova frontiera dell’IA.
“Siamo alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova legge sull’Intelligenza Artificiale ed è importante che tutto avvenga in trasparenza e tutela della privacy: la nuova legge introduce nuovi reati come quello di fake e afferma il principio dell’interesse pubblico sulla gestione dei dati sanitari per la ricerca scientifica. L’IA per l’Emilia-Romagna può essere una grande occasione di valorizzazione del proprio patrimonio culturale”, spiega Finocchiaro, che invita a utilizzare il “sapere” di viale Aldo Moro (Leggi, volumi, ricerche, ecc…) per “nutrire” l’IA.
Oltre Finocchiaro, la commissione Statuto ha ascoltato anche Paola Manes, professoressa ordinaria di diritto privato dell’Università di Bologna, che avverte sulla necessità di controllare gli algoritmi che regolano l’IA per evitare che diano “esiti disumani e discriminatori”. Per Manes “serve una governance dell’Intelligenza Artificiale, dobbiamo creare una modalità di governo dell’IA che tenga presente i suoi effetti sulla comunità. Ricordiamo che per ora l’IA fa cose fatte molto bene, ma cose molto piccole e quindi, contrariamente a quello che ci hanno fatto credere, non c’è un rischio di sostituzione su ampia scala.
Nel corso del dibattito seguito agli interventi di Finocchiaro e Manes, i consiglieri regionali hanno invitato a ragionare sui temi della governance e della privacy dell’Intelligenza Artificiale. “Non si deve creare una governance troppo complessa”, spiega Elena Ugolini (Rete civica), mentre Marco Mastacchi (Rete civica) sottolinea che “bisogna investire sulla preparazione del personale che gestirà queste attività: ricordiamoci sempre che l’attività umana non è sostituibile, l’IA affianca l’uomo non lo sostituisce”.
Per Paolo Calvano (Pd) “quello dell’IA è un tema che va affrontato in tutti i livelli istituzionali, a partire dall’Unione europea, e bisogna fare in modo che il potere pubblico sia in grado di governarla”. Sempre dai banchi del Pd, Eleonora Proni e Maria Costi invitano a porre grande attenzione alla gestione dell’IA, in particolare, spiega Costi, per quanto riguarda la necessità di semplificare ciò che riguarda la ricerca scientifica.
(Luca Molinari)



