Governo locale e legalità

Il Bilancio 2023 è legge: fondi per sanità e sviluppo economico

Manovra da 13 miliardi, che arrivano a 16 grazie a partite di giro. Nove i miliardi destinati al comparto socio-sanitario. Confermate tutte le misure anticrisi e nessuno aumento della pressione fiscale

Tasse ferme, conferma delle misure anticrisi, risorse regionali straordinarie per far fronte al deficit nella sanità causato dal mancato trasferimento di risorse statali straordinarie per fronteggiare le spese sostenute durante la pandemia.

Col voto favorevole dei gruppi di maggioranza e quello contrario delle opposizioni, l’Assemblea legislativa ha approvato il pacchetto Bilancio 2023 (bilancio di previsione e collegato).

In sintesi, la manovra ammonta a 13,3 miliardi di euro, che salgono a 16 in forza di parte di giro. Nove i miliardi destinati alla sanità (con risorse aggiuntive per compensare i mancati trasferimenti da parte del governo nazionale). Fra le tante voci spiccano i 100 milioni di euro previsti per welfare e servizi ai cittadini e la conferma di tutte le misure anticrisi per nidi, esenzione ticket, trasporto pubblico gratuito per studenti nel tratto casa-scuola e per i pendolari nonché del Fondo regionale per la non autosufficienza (oltre 500 milioni di euro). Gli investimenti aumentano a oltre 2,3 miliardi di euro, di cui più di 1 miliardo solo per il prossimo anno grazie a una forte accelerazione nell’impiego dei fondi europei per il triennio 2023-2025. Inoltre, si segnala una quota di cofinanziamenti a carico del bilancio regionale, che raggiunge i 373 milioni, per attivare misure per quasi due miliardi di euro.

Nel corso del dibattito Pd, Lista Bonaccini, ER Coraggiosa ed Europa Verde hanno sottolineato l’impegno della Regione nel tenere insieme coesione sociale e sviluppo, puntando il dito contro il governo per la mancata erogazione di fondi statali straordinari per fronteggiare le spese in sanità dovute al perdurare della pandemia da Coronavirus e all’aumento delle spese per l’energia. Al contrario, Lega, Fdi, Fi e Rete civica hanno ritenuto insufficiente la manovra e sottolineato come il deficit in sanità non sia colpa dei costi della pandemia ma di problemi strutturali nel sistema sanitario regionale. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto al governo di erogare i fondi da destinare alla sanità per ripianare le spese dovute al Coronavirus, ricordando come il governo Conte II avesse previsto tali coperture. Nel complesso, però, ha chiesto più coraggio alla giunta nella gestione delle politiche pubbliche e ha bocciato nettamente l’ipotesi che il rigassificatore di Piombino possa essere trasferito in Emilia-Romagna.

(Luca Molinari e Lucia Paci)

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