Sanità, scuola, sostegno alle imprese, svolta green, tutela del territorio e infrastrutture ecologicamente sostenibili.
Disco verde dell’Assemblea legislativa, con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari delle opposizioni, alla nota di aggiornamento al Defr, Documento regionale di programmazione economica e finanziaria, che fissa le priorità per la Regione Emilia-Romagna nei prossimi anni. Il voto sul primo punto del “pacchetto Bilancio 2022” (Defr, Collegato, Legge di stabilità e Bilancio) è arrivato dopo un serrato confronto fra le forze politiche, iniziato nella giornata di ieri e proseguito oggi, da cui è emersa una diversa visione politica tra maggioranza e minoranza: il centrosinistra e la Giunta, infatti, hanno espresso soddisfazione per il documento, sottolineandone gli aspetti legati alla crescita e alla coesione sociale, mentre il centrodestra ha parlato di ritardi e insufficienze in un documento ritenuto inadeguato all’attuale situazione nazionale e regionale.
In particolare, per Emiliano Occhi (Lega) “il Defr avrebbe dovuto dare indicazioni su come affrontare le criticità, ma non è così, c’è poca coerenza”. Il consigliere, poi, nel rilevare “l’aumento delle materie prime energetiche e anche non energetiche”, ha parlato di “rischi rispetto alla ripresa economica, in particolare per il settore manifatturiero”. Il politico ha anche spiegato che “in Emilia-Romagna la strategia mineraria è ferma dagli anni settanta e per questo motivo dobbiamo evitare che aziende straniere vengano a richiederci permessi per fare ricerche”.
Marco Mastacchi (Rete civica), presentando un emendamento al testo del provvedimento, ha rilevato carenze rispetto alla gestione delle acque, in particolare nelle aree periferiche, come nella montagna, ad esempio a Ravenna, in Val di Zena a Bologna e nel piacentino: “Ci sono ancora ampie zone prive di acquedotti rurali, con evidenti problemi per il sistema agricolo. Si tratta di servizi imprescindibili, anche per consentire la permanenza delle persone in aree dove, a volte, manca anche l’acqua potabile. Servono interventi della Regione per rendere realizzabili acquedotti”.
Marco Lisei (Fratelli d’Italia) ha invece ribadito la necessità lavorare per la ripresa, spiegando però che “gli obiettivi regionali sulla crescita non sono stati raggiunti”. In sanità, ha poi aggiunto, “i problemi sono ancora tanti, ma si fa poco per risolverli”. Inoltre, ha rimarcato, “si continua a trascurare il tema della sicurezza, tanto che fra le prime venti città italiane per tasso di criminalità ce ne sono cinque della nostra regione (Bologna, Rimini, Modena, Parma e Ferrara)”.
Silvia Zamboni (Europa Verde), attraverso un emendamento, ha sollevato il tema del Servizio ferroviario metropolitano, “una sorta di incompiuta per la quale esisteva un accordo nel 2007 che prevedeva la realizzazione di stazioni, servizi passanti e una frequenza del servizio ogni 30 minuti, anche sul tratto Bologna-Poggio Rusco. L’obiettivo, col completamento del Servizio ferroviario metropolitano, è di rafforzare il trasporto ferroviario di merci e persone in coerenza con il contrasto ai cambiamenti climatici”.
“Abbiamo valutato ogni emendamento e ogni ordine del giorno e valutato quelli da accogliere come, ad esempio, quelli su fiscalità di vantaggio e caro bollette”, ha poi spiegato il relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd).
Approvati due odg a firma dei consiglieri della Lega (il secondo dei quali emendato dal Pd) per sollecitare le agevolazioni fiscali per le aree interne e in particolare i comuni montani e per chiedere un monitoraggio dell’andamento dei prezzi a tutela dei comparti produttivi della Regione.
(Lucia Paci, Cristian Casali e Luca Molinari)