Risorse per la buona occupazione, impegno per le politiche di genere a partire dal settore sanitario e per il contrasto alle diseguaglianze, alle discriminazioni, alla violenza sulle donne, le più colpite anche dalla pandemia insieme con i giovani.
Sono le misure previste nel “pacchetto bilancio” (assestamento, collegato e Defr) discusso e approvato nel corso della Commissione Parità – è il quarto passaggio in una commissione – presieduta da Federico Alessandro Amico.
Nel complesso, la manovra movimenta risorse aggiuntive per mezzo miliardo di euro: fra le altre poste di Bilancio vengono confermati i fondi straordinari per ristori post alluvione (130 milioni), la ripartizione straordinaria del fondo sociale di coesione (120 milioni) e il fondo investimenti delle Regioni (35,5 milioni). Alla manovra di assestamento si sommeranno lo svincolo dell’avanzo vincolato per 25 milioni, particolarmente rivolto alle politiche di welfare e all’attrattività turistica, poi nuovi investimenti per il dissesto idrogeologico della costa per 22 milioni e nuovi ristori per imprese e associazioni per oltre 30 milioni di euro.
Manuela Rontini, Pd, (relatore di maggioranza per il Rendiconto) ha sottolineato la “determinazione della Regione, che è riuscita a reperire risorse straordinarie per 1,2 miliardi per dare risposta a cittadini, imprese e famiglie. Per il 2021, c’è un milione in più per il fondo ‘women new deal’ e per l’ imprenditoria femminile. Uno degli adempimenti previsti dalla legge di Parità, prevede, all’atto di rendiconto, il bilancio di genere”.
Nella manovra di assestamento, invece, con la delibera di avanzo svincolato di 500 milioni di euro, ci sono “risorse per accompagnare cittadini, famiglie e imprese nel superare gli effetti della pandemia e per ridurre le diseguaglianze, facendosi trovare pronti per la ripresa”. Nei prossimi 7 anni, ha ricordato Rontini, sono aumentate del 70% le risorse dei fondi Fesr, Fer e Fse con le quali “rafforzeremo le azioni per far fare un passo avanti all’Emilia-Romagna”. La relatrice ha poi messo in evidenza il peso della pandemia su donne e giovani e ha affermato che “vanno rafforzate le azioni di contrasto alla violenza sulle donne”.
Il relatore di minoranza, Marco Mastacchi (Rete Civica) ha riaffermato che “questo bilancio è stato scritto in un periodo in cui non immaginavamo cosa sarebbe successo. La valutazione di oggi sarà più ampia e dovrà servire per gli anni futuri, scegliendo quali attività positive saranno da prendere a modello e quali saranno le criticità da evitare”. Uno dei rischi, ha affermato Mastacchi, “è che i cospicui fondi per la pandemia siano considerati come stabili”.
Mastacchi ha acceso i riflettori sullo smart working e sull’impatto che ha avuto sulle famiglie: “Si sono creati problemi nei nuclei familiari e alcuni conflitti si sono amplificati. Il lavoro agile sarà usato in futuro e noi dobbiamo fare un focus per capire quali attività devono essere sottoposte a verifica”. Di tutto questo ha risentito la gestione familiare “con i ragazzi in dad e la necessità di riorganizzare le attività”. Per Mastacchi, se si insisterà su questi punti “e lo si farà anche nelle scuole e nel trasporto pubblico, con la sanificazione, si avranno effetti positivi per le famiglie”.
Luca Sabattini (Partito Democratico) come relatore del Defr ha scandito che “il documento è stato concepito nella fase di emergenza pandemica che ha comportato la necessità di integrare e inserire nella programmazione finanziaria regionale una serie di opportunità straordinarie. Ma soprattutto, c’è la necessità di superare il concetto che una sola causa provochi un solo effetto. Un elemento, negli scenari complessi, genera tanti effetti e tanti choc diversi”. Per Sabattini, “la complessità va declinata per ricostruire ponti e curare ferite, sia emotive sia di accelerazione di problemi già esistenti. E fra questi, c’è la parità di genere. Servono investimenti in centri antiviolenza e anti discriminazione”. Il relatore ha evidenziato come “una società che genera valore è quella che non lascia indietro la metà della popolazione che può generare valore. Ripartenza non vuol dire pensare di tornare alla marcia precedente”. Chi ha pagato di più sono donne e giovani. “L’Emilia-Romagna- ha proseguito- è all’avanguardia negli investimenti e dobbiamo esserlo anche dopo la pandemia”. Non va poi dimenticata l’attività legata alle politiche di cooperazione internazionale “per limitare il divario tra Paesi in via di sviluppo e sviluppati”. Infine, la legalità: “Dove non c’è legalità o ci sono diseguaglianze, concorrenza sleale, differenza di servizi, è necessario che la transizione tenga monitorata la situazione. Non vogliamo una terra dove le persone diventino commodity”.
La consigliera Roberta Mori (Pd), intervenendo sul rendiconto, ha sostenuto che “il senso della tenuta è l’elemento più incisivo. Dietro alle risorse, c’è una capacità della Regione di adeguare i propri strumenti all’occorrenza e al bisogno. Il bilancio di genere non deve solo adempiere a un obbligo, ma è uno strumento e l’assessorato dovrà prendersi tempo per farlo bene”. Infine, sulla violenza contro le donne, la consigliera ha detto che “i 20 miliardi di costo di questa violenza sono un elemento significativo che racconta quanto ci sia ancora da fare”.
(Gianfranco Salvatori)