Governo locale e legalità

Ratificata la collaborazione tra Emilia-Romagna e Catalogna

Parere favorevole in commissione Bilancio. Digitalizzazione della Pubblica amministrazione, ricerca, sanità, formazione e automotive al centro dell’accordo tra le due Regioni. La Lega: “È un protocollo di intenti oneroso per la Regione, ma nell’intesa non sono indicate cifre”

È stata ratificata l’intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e la Generalità della Catalogna (Regno di Spagna). Il voto favorevole è stato espresso in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali.

L’accordo, attivo da alcuni anni, è stato sottoscritto lo scorso luglio. Oltre alla collaborazione su temi quali trasformazione digitale della Pubblica amministrazione, sanità, ricerca, formazione, automotive, è previsto un ulteriore progetto finanziato dalla Ue, di cui l’Emilia-Romagna è capofila, sulla valorizzazione dell’Intelligenza artificiale. Questo nuovo punto, arriva dopo la sottoscrizione di un altro accordo tra la Città metropolitana di Bologna e il Comune di Barcellona sul tema dei gemelli digitali, finalizzato a studiare e migliorare le smart cities.

La volontà di intesa, ha spiegato la giunta, nasce la scorsa legislatura quando le due Regioni hanno avuto contatti relativi al digitale, anche perché i due capoluoghi di regione hanno sviluppato due supercomputer (Mare nostrum a Barcellona e Leonardo a Bologna). Inoltre, è in corso una relazione tra Bologna e alcune aziende per lo sviluppo e il funzionamento dello stadio Camp Nou (Barcellona). L’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione tra le due regioni nell’applicazione delle nuove tecnologie di Intelligenza Artificiale, Big Data e IoT nel campo del contrasto ai cambiamenti climatici, nella semplificazione e modernizzazione della pubblica amministrazione e nel settore sanitario, con un focus particolare su prevenzione e medicina di precisione.

La Lega ha sottolineato come “si parla di trasformazione digitale della PA e di potenziale collaborazione, ma si vede un protocollo di intenti, non si parla di sviluppo perché tutto è rinviato ai protocolli. Inoltre, nel testo è scritto che dura 4 anni, ma il rapporto si può rescindere a patto che le iniziative iniziate vadano portate a termine. E ancora: riguardo alla neutralità finanziaria è indicato che ci sarà un costo solo per la Regione, ma nel protocollo non è indicato nulla. Anche per la Catalogna è previsto un finanziamento pari a quello dell’Emilia-Romagna?”. Infine, il Carroccio evidenzia che “eventuali divergenze saranno risolte amichevolmente. Cosa significa? A quale normativa ci si rimette in caso di contenzioso?”. Infine, la Lega ha chiesto come si pone la giunta di fronte alla situazione politica della Catalogna, anche alla luce del referendum del 2017.

Il Partito democratico ha sottolineato che “con questi accordi si cerca di collegare la nostra regione con quelle europee più evolute. La Spagna e la Catalogna sono all’interno delle democrazie occidentali e l’Emilia-Romagna sa da che parte stare, l’orientamento è chiaro”.

La giunta ha replicato che “le intese sono frutto di un contraddittorio lungo e complesso. Sono accordi basati su relazioni, ma non hanno un contenuto contrattualistico: si lavora insieme su alcuni temi. E su eventuali controversie si cerca una soluzione consensuale”.

(Gianfranco Salvatori)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 21 luglio 2022 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

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