Governo locale e legalità

Via libera all’intesa tra Emilia-Romagna e Catalogna per lo sviluppo digitale

Per il Partito democratico “sarà possibile ampliare la cooperazione, sviluppando reti internazionali”. Per la Lega “l’intesa è farraginosa: mancano progetti concreti e computo dei costi”

L’Assemblea legislativa ha approvato l’intesa per la collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e la Generalità (sistema amministrativo spagnolo) della Catalogna.

L’accordo, attivo da alcuni anni, è stato sottoscritto lo scorso luglio. Oltre alla collaborazione su temi quali trasformazione digitale della Pubblica amministrazione, sanità, ricerca, formazione e automotive, è previsto un ulteriore progetto finanziato dall’Unione europea, di cui l’Emilia-Romagna è capofila, sulla valorizzazione dell’Intelligenza artificiale.

La volontà di intesa è nata durante la scorsa legislatura, quando le due Regioni hanno avuto contatti istituzionali riguardo allo sviluppo digitale, anche perché i rispettivi capoluoghi hanno sviluppato due supercomputer (‘Mare nostrum’ a Barcellona e ‘Leonardo’ a Bologna). L’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione tra le due regioni nell’applicazione delle nuove tecnologie di Intelligenza artificiale, in ambito di Big data e contrasto ai cambiamenti climatici, nella semplificazione e modernizzazione della pubblica amministrazione e nel settore sanitario, con un focus particolare su prevenzione e medicina di precisione.

Marco Fabbri (Partito democratico) ha commentato: “Da diversi anni è in atto una proficua collaborazione con la Catalogna che ci ha permesso di condurre progettualità a livello europeo. Con la formalizzazione di questa intesa ampliamo le aree legate alla cooperazione soprattutto in ambito digitale, sviluppando reti internazionali. L’obiettivo è sostenere in maniera reciproca queste eccellenze”.

Per Maura Catellani (Lega): “L’intesa è farraginosa e molto vaga. Si parla di avvio di progetti ma non si dice come verranno realizzati. Non si indicano i costi che dovrà sostenere l’Emilia-Romagna. Non siamo nuovi a questo tipo di accordi e proprio per questo l’intesa in esame avrebbe dovuto essere più dettagliata”.

(Lucia Paci)

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