Un tecnopolo specializzato in big data e intelligenza artificiale, un hub per innovazione e ricerca dove troveranno sede realtà come l’Agenzia meteo nazionale, Cineca, l’Istituto nazionale di fisica nucleare e il computer più potente d’Europa, tra i cinque con maggiore potenza di calcolo al mondo. L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la nuova legge regionale che vede per la prima volta un piano di investimenti in materia di big data, intelligenza artificiale, meteorologia e cambiamento climatico (Pd, SI, M5s, Ln, FI, FdI e Misto). La legge sostiene la creazione di nuove infrastrutture di ricerca e lo sviluppo di attività collaborative fra università, imprese e istituzioni e promuove la nascita di una fondazione ad hoc che si occupi di ricerca scientifica su questi temi e che collabori con i più importanti centri a livello internazionale. I finanziamenti saranno nazionali, europei e regionali, perché la Regione concederà alla fondazione 500 mila euro all’anno per gli esercizi finanziari 2019, 2020 e 2021.
“Sono investimenti strategici per il nostro territorio- spiega Fabrizio Benati del Partito democratico– che ospiterà i migliori computer d’Europa, che faranno un salto di scala per potenza di calcolo e qualità dell’attività di ricerca. La nascita del tecnopolo di Bologna è inoltre una grande operazione di rigenerazione urbana”. Il centro tecnologico bolognese, che ospiterà il supercalcolatore, sorgerà infatti dal progetto di recupero dell’area industriale della Ex Manifattura Tabacchi, che da stabilimento “abbandonato” si trasformerà in un importante attrattore di investimenti pubblici e privati.
“Possiamo essere catalizzatori in questo settore a livello nazionale, qui sarà potenziato il Centro meteo nazionale ed europeo e Cineca potrà utilizzare computer ad alta capacità”, ha sottolineato Andrea Bertani del Movimento 5 stelle, che insieme al dem Benati ha firmato diversi emendamenti alla legge. I pentastellati hanno chiesto in particolare che si facesse riferimento anche all’importanza dell’attività di ricerca tramite big data in ambito sociale e umanistico e all’attività di verifica e controllo della Regione sulla neonata fondazione: “La ricerca è libera e non deve rispondere alla politica ma è giusto che la fondazione, visto che riceve importanti finanziamenti regionali, debba comunque relazionare sul suo operato in commissione e dare conto in clausola valutativa delle attività svolte”. La collega M5s, Silvia Piccinini, pone l’attenzione anche sulla necessità di fare un utilizzo corretto dei dati e avverte: “Questo polo di supercalcolo potrà essere un hub di sinergie all’avanguardia ma anche il solito carrozzone vuoto. Spero che sarà un grande laboratorio conosciuto a livello internazionale, che farà ricerca anche in tema di sviluppo sostenibile”.
E proprio sulle modalità di utilizzo dei dati ha invece qualche perplessità Gabriele Delmonte della Lega nord: “Importante proteggere i dati sensibili, ma non schermiamoci dietro ad autorizzazioni continue per poter condividere le informazioni. Questo luogo potrà essere un volano per la ricerca, per le nuove tecnologie e per le start up. Non blindiamo questa tecnologia sul capoluogo ma collaboriamo con tutti i tecnopoli e gli atenei della regione”.
Sull’apertura della sede bolognese alle realtà del territorio arriva la rassicurazione dell’assessore regionale Patrizio Bianchi: “Il tecnopolo di Bologna deve essere snodo centrale di un sistema regionale, in cui ogni hub è dotato di una sua specificità. Non è un tema per soli scienziati, interessa ai nostri cittadini: facciamo una cosa complicata per un quotidiano semplice”. Mentre Silvia Prodi del gruppo misto ha rimarcato come la gestione della nuova fondazione dovrà essere improntata alla trasparenza e alla coerenza con gli obiettivi della legge (su questo ha presentato un emendamento insieme a Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra Italiana, accolto dall’Aula).
(Giulia Paltrinieri)