“La Regione Emilia-Romagna, con l’approvazione della legge 16/2015, punta con decisione su un modello innovativo di gestione dei rifiuti che si fonda sui principi dell’economia circolare e che punta sul riuso e sulla differenziata come strumenti per ridurre al minimo i materiali destinati a smaltimento, ovvero al riutilizzo delle materie e alla riduzione degli sprechi. La raccolta differenziata resta una priorità imprescindibile, pur con la consapevolezza che ha dei costi, in particolare quando si supera la soglia del 75%. Consapevolezza che trova una puntuale risposta nel sistema di premi e incentivi”. L’assessore alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali, Paola Gazzolo, risponde in Aula a una interrogazione presentata dal consigliere Andrea Bertani (M5s) in cui si chiedeva di “fare chiarezza sui costi della raccolta differenziata oltre il 70%”.
“La legge regionale- afferma il consigliere nel suo intervento- si pone come obbiettivo di arrivare entro cinque anni a una raccolta differenziata del 73%, alla riduzione del 25% della produzione procapite dei rifiuti urbani, al 70% del riciclaggio e al contenimento delle discariche”.
Il presidente di Nomisma Energia, prosegue l’esponente M5s, “ha dichiarato che ‘oltre il 70% la differenziata non conviene’, sostenendo inoltre che ‘bisogna bruciare’. Un attacco- conclude- alle pratiche virtuose dei tanti comuni emiliano-romagnoli che da anni praticano sistemi di recupero selettivo di materiali da indirizzare al riciclaggio e in particolare un attacco agli obiettivi della nuova legge. La Regione deve smentire questa idea distorta della raccolta differenziata”.
(cr)