Un impegno forte e definitivo per far cessare la tratta, la schiavitù sessuale e le indicibili violenze cui sono sottoposte le donne curde, unitamente alla promozione e consapevolezza, attraverso programmi di cittadinanza attiva ed educativi, di tutela e rispetto dei diritti umani.
Lo chiedono i consiglieri Pd Antonio Mumolo (primo firmatario) e Roberta Mori in una risoluzione in cui lanciano l’allarme per un gruppo di diverse centinaia di donne e ragazze curde-siriane che sarebbero state inviate in Libia “al seguito dei mercenari inviati da Ankara al fianco del governo di Tripoli”.
I consiglieri dem ricordano che “dall’inizio della guerra civile siriana sembra che rapimenti, stupri, uccisioni e sparizioni delle donne curde, sia in Siria del nord che in Turchia, siano stati perpetrati dall’Isis e dai mercenari supportati dalla Turchia, mercenari che negli ultimi mesi sono stati trasferiti a migliaia in Libia per mezzo di navi turche e con loro le donne curde (arrestate senza ragione, rapite dalle loro case e vendute come schiave sessuali e messe a disposizione di questi mercenari)”.
Considerato l’obbligo assoluto per gli stati di prevenire e contrastare queste gravissime violazioni dei diritti umani, Mumolo e Mori fanno proprio l’allarme lanciato da diverse organizzazioni non governative sull’aumento del traffico di esseri umani, “le cui vittime comprendono 12 milioni di bambine e bambini in tutto il mondo”.
Oltre ai due punti già ricordati, la risoluzione dei consiglieri Dem chiede anche il rilancio delle politiche di contrasto all’human trafficking attraverso “l’azione umanitaria, di cooperazione internazionale e promozione dei diritti fondamentali delle persone, delle donne e dei minori nel territorio dell’Unione europea e nelle zone del mondo dove sono violati, mantenendo alta l’attenzione in particolare sull’attuazione delle convenzioni Onu ed europea di Istanbul in materia di violenza contro le donne”.