L’Emilia-Romagna potrà contare nel periodo 2014-2020 su 96 milioni di euro, derivanti dai Fondi europei, per le misure nel settore energia.
(Ripetizione corretta: L’Emilia-Romagna potrà contare nel periodo 2014-2020 su 96 milioni di euro, derivanti dai Fondi europei, per le misure nel settore energia).
E’ quanto spiegato oggi in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini, dall’assessore alle Attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma, Palma Costi, nell’ambito di una informativa sul percorso di aggiornamento della normativa regionale in materia di efficienza energetica degli edifici e sul raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano energetico regionale (Per).
“Migliorare l’efficienza energetica degli edifici, attraverso interventi anti dispersione sull’involucro (isolamento termico) e sugli impianti, al fine di risparmiare energia e incentivare l’uso di fonti rinnovabili, è un obiettivo prioritario della Regione”, ha ricordato Costi, considerato “che il consumo di energia per uso civile in Emilia-Romagna, così come nel resto del Paese, pesa per oltre un terzo su quello complessivo”. La Regione, pertanto, che dal 2009 si è dotata di un sistema collaudato di certificazione energetica, “ha provveduto a ridefinire a livello regionale il quadro normativo, europeo e nazionale in materia di requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici, di certificazione energetica degli stessi e di esercizio e manutenzione degli impianti termici”. Le azioni promosse, ha concluso l’assessore, in particolare l’istituzione del catasto degli impianti termici e lo svolgimento dei compiti di controllo e ispezione periodica, “hanno prodotto risultati importanti, che andranno confermati in vista delle rilevanti modificazioni del quadro normativo europeo e nazionale di cui si attende l’entrata in vigore”.
In merito al Piano energetico regionale (Per), che si articola in piani triennali di attuazione (Pta), l’assessore Costi ha evidenziato che la Regione, con la legge regionale 26/2004, si è data l’obiettivo “di perseguire lo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, il risparmio energetico, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse endogene e delle fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti secondo il protocollo di Kyoto (1998) e la promozione di attività di ricerca applicata”. Il primo piano triennale di attuazione (Pta 2008-2010) ha visto un impegno di risorse finanziarie pari a 137,7 milioni di euro, il secondo piano (Pta 2011-2013), prorogato al 2014-2015, ha registrato fondi per 139,5 milioni spalmati su 8 assi di intervento: sviluppo del sistema regionale della ricerca e della formazione in campo energetico; sviluppo della green economy e qualificazione energetica del sistema produttivo; sviluppo e qualificazione energetica del settore agricolo; qualificazione edilizia, urbana e territoriale, promozione della mobilità sostenibile; regolamentazione del settore; programmazione locale, informazione e comunicazione; assistenza tecnica e partenariato. Per il futuro, ha concluso l’assessore, “potremo contare su risorse derivanti dal fondo europeo Por Fesr 2014-2020, pari complessivamente a circa 482 milioni, che ci consentirà, in particolare attraverso il rafforzamento del Patto dei sindaci per la realizzazione dei Piani di azione per l’energia sostenibile (Paes), di perseguire gli obiettivi in cui più crediamo: la green economy, l’efficienza energetica degli edifici e la mobilità sostenibile”.
Gian Luca Sassi (M5s) ha espresso apprezzamento per il dettaglio dell’informativa, richiamando l’attenzione della Regione “sulla realtà a macchia di leopardo del catasto degli impianti termici, la cui completezza ed efficacia è inficiata dalla mancanza di comunicazione dei Comuni ai cittadini”. Riguardo poi agli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, il consigliere ha richiamato “il tema degli incentivi e degli sgravi fiscali, per quanto concerne quelli di proprietà dei privati”, e “il tema di come aggirare il patto di stabilità in merito agli investimenti degli enti locali per quelli di proprietà pubblica”.
Roberto Poli (Pd), ringraziando assessore e tecnici per il “prezioso contributo”, riguardo all’efficientamento energetico degli edifici ha sottolineato “due criticità: i vincoli architettonici per gli immobili ubicati nei centri storici e la necessità di semplificare il più possibile le norme”. Circa il Piano energetico, ha invitato la Regione “a introdurre con cautela e flessibilità le annunciate modifiche normative, al fine di evitare blocchi nel mercato delle energie rinnovabili come avvenuto per il fotovoltaico e le biomasse”.
Massimo Iotti (Pd) ha rilevato che la certificazione energetica, utile e da implementare, “finora, anche a causa della crisi economica è servita per garantire compravendite e locazioni più che per determinare effettivi interventi sugli immobili e sugli impianti”. È comunque “un primo passo che potrà consentire ai Comuni di intervenire, perché anche un piccolo miglioramento della classe energetica di un singolo immobile costituisce un importante passo verso il risultato complessivo”.
Lia Montalti (Pd) ha sottolineato l’importanza strategica “di estendere a tutto il territorio regionale il Patto dei sindaci, utile strumento per favorire scambio di idee ed esperienze e creare sinergie, sotto il coordinamento della Regione, fondamentali per l’attuazione del Per”.
Barbara Lori (Pd), infine, ha evidenziato come “i Piani di azione per l’energia sostenibile (Paes) siano un importante punto di partenza soprattutto per diffondere conoscenza e consapevolezza e per fare informazione a livello locale”. Per la loro realizzazione, però, data la contingenza economica, la stretta creditizia e il crollo del settore edilizio, “c’è bisogno di un fattivo sostegno da parte della Regione, in particolare per quanto riguardo le imprese”.
(lg)