Sanità e welfare

SALUTE. CORRETTI STILI DI VITA E MENSE-BIO, PROROGATO IL PROGRAMMA PER L’ORIENTAMENTO DEI CONSUMI E L’EDUCAZIONE ALIMENTARE

Parere positivo con i voti della maggioranza in commissione Politiche economiche, in attesa che si completi il processo di riordino istituzionale e che vengano riallocate le competenze delle Province. M5s: “Bastavano 6 mesi e manca un resoconto delle cose fatte”; Fdi-An: “Delega in bianco alla Giunta”; Pd: “Un anno tempo congruo visti i tanti soggetti da coinvolgere e le pesanti ricadute del riordino istituzionale sulle competenze istituzionali in agricoltura”

Con il voto dei consiglieri Pd e Sel, e l’astensione di M5s, Ln e Fdi-An, la commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha espresso parere positivo sulla delibera di Giunta che proroga al 31 dicembre 2016 il Programma triennale 2013-15 per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, approvato in sede di Assemblea legislativa il 24 settembre 2013.

La delibera di Giunta fa riferimento all’esigenza che si completi il processo di riordino istituzionale, riallocando ruoli e competenze finora attribuite alle Province. La Legge regionale 29/2002 (“Norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva”), infatti, aveva affidato alle Province un ruolo essenziale nella predisposizione e nella concreta applicazione di questo Programma triennale. Gli obiettivi: “educare alla corretta alimentazione, promuovere il consumo critico e consapevole degli alimenti”; “promuovere la conoscenza e il consumo di alimenti derivanti da produzioni agroalimentari regolamentate (produzione integrata – a marchio QC – produzione biologica, prodotti tipici DOP e IGP, DOC e DOCG, prodotti tradizionali), i marchi e i simboli che caratterizzano tali prodotti, e i sistemi di certificazione che ne garantiscono il processo di produzione e/o la qualità”. Le “fattorie didattiche”, i progetti volti a promuovere un consumo alimentare consapevole e responsabile, l’elevamento della componente di alimenti biologici nelle mense scolastiche, sono gli elementi più rilevanti della programmazione regionale, con il coinvolgimento di Enti locali, docenti, studenti, famiglie, cittadini, imprenditori agricoli. L’attività viene indirizzata a promuovere stili di vita e di consumo etici e sostenibili. In particolare, si finanziano progetti dedicati alla conoscenza delle produzioni agricole di qualità, e le loro connessioni con il territorio e l’ambiente, a far comprendere i concetti di biodiversità e di consumo sostenibile attraverso la conoscenza diretta dei metodi di produzione, trasformazione e conservazione dei cibi, i principi della corretta alimentazione e la cultura del cibo in tutte le sue accezioni (sociale, storica, culturale, antropologica, ambientale). Inoltre, vengono predisposti capitolati per l’appalto del servizio di ristorazione collettiva nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo, che prevedano una crescente percentuale di biologico.

La Commissione ha respinto alcuni emendamenti presentati da Andrea Bertani (M5s), che puntava a ridurre la proroga a soli sei mesi e ad avviare una revisione del Programma triennale, anche alla luce della modificata legislazione regionale (“economia circolare”, maggiore attenzione alla questione dei prodotti della pesca). Per il consigliere, “sarebbe stato più serio, da parte della Giunta, se la proposta di proroga fosse stata abbinata a un puntuale resoconto su quello che è stato fatto finora”, sottolineando “l’esiguità delle risorse finanziarie messe in campo (30.000 euro sul bilancio 2016, a fronte degli 80.000 nel 2014 e 2015)”.

Dubbi sono stati espressi anche da Tommaso Foti (Fdi-An), secondo il quale “più che di una proroga si tratta di una delega in bianco alla Giunta, non essendo nemmeno necessario, per il 2016, procedere al tradizionale confronto inter-istituzionale sui criteri di finanziamento dei progetti”.

Barbara Lori e Luciana Serri (Pd) hanno replicato “che un anno di proroga appare un tempo congruo per rinnovare la programmazione degli interventi, considerando la numerosità dei soggetti da coinvolgere e le pesanti ripercussioni del riordino istituzionale sulle competenze istituzionali riferibili all’agricoltura”. È stata poi espressa la piena disponibilità a investire la Commissione, nei prossimi mesi, nel lavoro istruttorio e di confronto con gli interlocutori più interessati alla definizione delle priorità della futura programmazione per l’educazione alimentare.

(rg)

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