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Sicurezza sul lavoro: nel 2024 ci sono stati 49 morti, 12mila infortuni e 18.400 controlli/VIDEO

Le commissioni Sanità e Lavoro hanno fatto il punto sulle attività di prevenzione e verifica delle condizioni lavorative in Emilia-Romagna. Il dibattito tra i consiglieri regionali

Non si arrestano gli incidenti sul lavoro: lungo la via Emilia nel 2024 ci sono stati 49 decessi sul lavoro e oltre 12mila infortuni. Numeri dai quali parte il rinnovato impegno della Regione Emilia-Romagna intensificare l’attività di controllo per garantire sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: 18.421 controlli nel 2024 che segnano un costante aumento rispetto ai 17.845 del 2022 e ai 17.937 del 2023.

È quanto è emerso dalla relazione dell’assessore alla Sanità, Massimo Fabi, nel corso della commissioni Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Gian Carlo Muzzarelli) convocata in congiunta con la commissione Giovani, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità (presieduta da Maria Costi).

I lavori delle commissioni sono stati aperti dai presidenti Muzzarelli e Costi. “Il tema della sicurezza sul lavoro è per noi fondamentale, è necessario proseguire con i controlli, dalla Regione Emilia-Romagna c’è un forte impegno sull’argomento, anche rispetto alla prevenzione, con anche il coinvolgimento delle scuole: serve diffondere una reale e condivisa cultura della sicurezza sul lavoro, serve formazione, così come è importante combattere la precarietà lavorativa, al centro mettiamo il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori”, rimarca il presidente Muzzarelli, mentre la presidente Costi sottolinea come “il tema è centrale, il lavoro è nel primo articolo della Carta costituzionale, è poi importante l’attività di prevenzione, a partire dalle tutele ai sanitari, utile anche diffondere le buone pratiche, necessario poi un coinvolgimento diretto delle scuole”.

I dati

Nel 2024 in Emilia-Romagna sono stati rilevati più di 12.000 infortuni sul lavoro, con 49 morti. Sono oltre 17.000 i controlli che annualmente la Regione Emilia-Romagna opera nei luoghi di lavoro (17.845 nel 2022, 17.937 nel 2023 e 18.421 nel 2024), verifiche che in molti casi sono state accompagnate da sopraluoghi (12.984 nel 2022, 12.378 nel 2023 e 12.150 nel 2024). Questa la divisione territoriale dei 18.421 controlli del 2024: 1.092 nel Piacentino, 1.891 nel Parmigiano, 2.895 nel Reggiano, 2.718 nel Modenese, 3.259 nel Bolognese, 567 nell’Imolese, 1.115 nel Ferrarese, 1.609 nel Ravvenate, 949 nel Forlivese, 708 nel Cesenate e 1.618 nel Riminese. Dai controlli del 2024 emerge che nel 16% dei casi sono state riscontrate violazioni di legge (3.480 le prescrizioni e 158 le sanzioni). Oltre la metà dei sopraluoghi hanno riguardato aziende attive nell’edilizia, al secondo posto troviamo, invece, le imprese agricole, con circa il 7% dei controlli. Contestualmente è prevista anche un’attività a supporto delle imprese sulla sicurezza lavorativa.

Particolare attenzione, poi, è stata dedicata al tema amianto, con 1.162 cantieri controllati nel 2024, di questi 1.079 nel solo comparto edile: nel 48% dei controlli è stata richiesta la rimozione di amianto.

“Le morti e gli infortuni sul lavoro, come ci ricorda costantemente il presidente Mattarella, sono inaccettabili, i numeri in Italia non sono buoni, in Emilia-Romagna – spiega l’assessore Fabi – stiamo cercando di migliorare il sistema, a partire dal patto per il lavoro e per il clima, giusto ci sia un percorso bipartisan, importante programmare un confronto quotidiano, c’è la nostra disponibilità, tra i nostri obiettivi di mandato c’è la sottolineatura della tutela della salute, da promuovere in tutte le politiche”.

In commissione interviene poi Alessandro Alberani, referente per il progetto “logistica etica” della società Interporto di Bologna (società bolognese che gestisce uno dei più importanti siti di logistica italiani): “Il progetto è nato nel 2023, l’obiettivo è quello di aumentare gli standard di sicurezza sul lavoro, partendo dalla formazione ai lavoratori, c’è un costante dialogo con i sindacati, abbiamo anche incrementato i servizi di welfare per i nostri addetti, senza etica non c’è sviluppo, le imprese si sono impegnate su questa programmazione”.

Per Upi Emilia-Romagna interviene Annalisa Vita: “Importante il coordinamento territoriale, serve un monitoraggio continuo su tutti gli aspetti del lavoro, ci sono tavoli attivi in tutte le province, centrale poi il rapporto con le scuole, per sensibilizzare i giovani su queste tematiche”.

I sindacati confederali sono preoccupati per il numero di infortuni e decessi come testimoniato dalle parole di Carlo Fontani (Cgil Emilia-Romagna) William Ballotta (Cisl Emilia-Romagna). “A noi – spiega Fontani – risulta, negli ultimi mesi, un aumento degli infortuni, 64 denunce in regione a settembre, questi sono comunque dati sottostimati, i settori più a rischio sono agricoltura, edilizia e logistica, oltre l’80% degli infortuni mortali riguarda aziende di piccole dimensioni, i più penalizzati sono poi i lavoratori con forme contrattuali non standard, serve più organizzazione del lavoro, che deve partire in primis dalla contrattazione, anche la formazione ha un ruolo centrale (un quarto delle morti avviene nella prima settima di lavoro)”. “Il tema sicurezza – sottolinea Ballotta – riguarda tutti, importante replicare le buone pratiche, a partire dal tema degli appalti, c’è un tema di cultura della sicurezza che sta regredendo, dobbiamo lavorare di più con le scuole”.

Gli interventi dei consiglieri regionali.

Per Nicola Marcello (Fratelli d’Italia) “l’infortunio sul lavoro è una delle emergenze più serie del nostro sistema produttivo, i dati non sono confortanti, anche in Emilia-Romagna, le aziende vengono controllate in media ogni 19 anni, in regione occorre fare di più, in questi giorni il governo nazionale ha emanato una legge innovativa sul tema del lavoro”.

Per Fabrizio Castellari (Partito democratico) “il tema della sicurezza sul lavoro è un traguardo di civiltà per un territorio che vuole essere avanzato, i numeri sono ancora grandi, c’è la necessità di non abbassare la guardia, bisogna incrementare le azioni per promuovere la salute sul lavoro, un argomento collegato è quello della giustizia sociale, per questo serve coinvolgere anche le scuole, il nostro obiettivo è promuovere il lavoro buono e il lavoro sano”.

Per Elena Ugolini (Rete civica) “molti infortuni nascono dalla sottovalutazione dei rischi, serve costruire un clima diverso, le scuole devono essere coinvolte, con la legge nazionale si investono 25 milioni di euro sulla prevenzione”.

Per Ludovico Albasi (Partito democratico) “sul tema del lavoro in Emilia-Romagna si sta facendo molto, i numeri non sono comunque confortanti, serve continuare a fare prevenzione, a fare cultura”.

Per Simona Lembi (Partito democratico) “è importante concentrarsi sulla sicurezza del lavoro, nel 2025 non tornare a casa dal lavoro è inaccettabile, su questi temi servono accordi trasversali, importante l’impegno della Regione Emilia-Romagna”.

Anna Fornili (Partito democratico): “Centrale è il tema della prevenzione, importante ci sia un cambio culturale, la formazione per questo diventa centrale, e quindi la scuola, la Regione Emilia-Romagna sta lavorando su questo”.

Per Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) “va detto che il governo Meloni sta lavorando sul tema della sicurezza del lavoro, sono stati convocati i sindacati, c’è un’importante collaborazione, al centro è stato messo l’aspetto della prevenzione, collegato alla formazione”.

Anche per Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) “è importante il valore della prevenzione, come quello della cultura, ma serve lavorare anche sull’aspetto della precarietà lavorativa, in generale sulle fragilità, serve rafforzare le relazioni con tutti i soggetti interessati al tema”.

(Cristian Casali)

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