Sanità e welfare

Sanità: 15 milioni di euro contro gli aumenti dei prezzi dell’energia

Per Pd e ER Coraggiosa con questo provvedimento “segnale importante”, per Lega-Fdi-FI-Rete Civica, invece, occorre rivedere la gestione del sistema sanitario, “spese fuori controllo”

Uno stanziamento regionale pari 15 milioni di euro (con variazione dell’esercizio finanziario 2022) per il sistema sanitario regionale dell’Emilia-Romagna, per sopperire agli aumenti dei prezzi dell’energia.

Il provvedimento proposto dalla giunta regionale è stato discusso nella commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, in congiunta con la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali (la Bilancio, in sede consultiva, ha anche espresso parere favorevole al provvedimento), presieduta da Massimiliano Pompignoli.

“Una manovra necessaria per sopperire, almeno parzialmente, agli aumenti dei prezzi dell’energetici nella sanità regionale, per un surplus di costi annuo stimato in oltre 250 milioni di euro”, ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio Paolo Calvano. “I fondi arrivano da spese preventivate non realizzate, nessun taglio”, ha poi riferito l’assessore.

“Un segnale da parte della Regione Emilia-Romagna per rimarcare quanto sia per noi prioritario il funzionamento del sistema sanitario, la situazione è complessa, stiamo facendo quanto possibile in attesa di risposte da Roma, la sanità necessita inevitabilmente di elevati consumi energetici (sia di elettricità sia di gas)”, ha rimarcato la relatrice di maggioranza Marcella Zappaterra (Pd).

“Con questo provvedimento abbiamo raschiato del fondo del barile, parliamo di fondi collegati ai risultati dei monitoraggi bimestrali, dati che però non ci avete mai mostrato nonostante le numerose richieste”, ha sottolineato il relatore di minoranza Daniele Marchetti (Lega). Il consigliere ha poi spiegato che “queste falle nel nostro sistema sanitario sono presenti in numerosi ambiti, il problema non è solo energetico, il nostro disavanzo, peraltro, è sproporzionato rispetto ad altre realtà regionali, mancano risposte concrete”.

“Parliamo di briciole, con tagli qua e là nel bilancio, questa non è la soluzione, mancano ancora 838 milioni di euro che ci separano dal pareggio di bilancio del servizio sanitario regionale, abbiamo superato il 2021 ma per il 2022 il traguardo è lontano”, ha sottolineato Valentina Castaldini (Forza Italia).

“Queste risorse sono il frutto di tagli in altri settori, ma anche in aree della stessa sanità regionale, ci saremmo attesi un po’ di autocritica, serve una gestione diversa del sistema, è importante ascoltare i territori”, ha riferito Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia).

Sulla stessa linea Marco Mastacchi (Rete civica): “Speravo in risposte concrete, risolto solo lo 0,15 per cento del problema, serve riprogettare la sanità regionale, aspettiamo intanto che l’assessore Donini ritorni da Roma con buone notizie”. Il consigliere è poi entrato nello specifico: “A livello energetico in sanità c’è tanto da fare”.

Per Michele Facci (Lega) “il provvedimento è debole, un tentativo di reperire anche l’ultimo centesimo nei diversi capitoli di bilancio, in questi anni le spese in sanità sono state fuori controllo, serve un ragionamento a tutto tondo sulla gestione della spesa sanitaria regionale”.

“Parliamo di spese straordinarie non dovute a responsabilità degli amministratori, negli ultimi anni la richiesta di cure dalla cittadinanza emiliano-romagnola è notevolmente aumentata, non solo per il covid, questo intervento è importante”, ha sottolineato Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa).

È poi intervenuta Maura Catellani (Lega): “Ci dite che il disavanzo della nostra sanità non è attribuibile alla Regione Emilia-Romagna, questo mi sembra assurdo, la responsabilità è vostra e ve la dovete prendere, il buco è grosso e con questo provvedimento non si danno risposte concrete, serve un impegno vero, ci attendiamo una vostra autocritica, occorre una riforma effettiva del sistema”.

Per Silvia Piccinini (Cinquestelle), sul tema, “è importante capire perché ci sono stati degli avanzi, evidentemente degli obiettivi sono stati disattesi, serve poi capire di che entità sarà l’intervento del governo nazionale, ma la Regione Emilia-Romagna, sui costi energetici, deve essere pronta a intercettare, attraverso i bandi nazionali collegati agli aiuti per i maggiori costi dell’energia, le risorse messe in campo”.

(Cristian Casali)

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