Sanità e welfare

Sanità. Aborto, Assemblea respinge atto Tagliaferri (Fdi) a sostegno delle associazioni cattoliche/ foto

È stato invece approvato un ordine del giorno, presentato dalla maggioranza (prima firmataria Roberta Mori del Pd), per chiedere all’esecutivo regionale di “proseguire il suo impegno per la difesa e l’attuazione della legge 194”

No dell’Assemblea legislativa alla risoluzione presentata da Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia per sollecitare il governo regionale a prevedere, nel prossimo assestamento di bilancio, finanziamenti rivolti alle associazioni che operano, con specifici progetti, nell’ambito dell’aiuto alle gravidanze difficili.

Il consigliere, in particolare, ha chiesto l’applicazione della 194 in tutte le sue parti. L’articolo 1 della legge, ha rimarcato, “resta in larga parte disatteso, l’informazione rivolta alle donne sulle possibili alternative all’aborto non è sufficiente”. Negli articoli 2 e 5, ha aggiunto, “si parla, peraltro, di aiutare le donne a superare quelle cause che potrebbero portare all’interruzione della gravidanza”. Non dobbiamo escludere, ha quindi concluso Tagliaferri, “una parte dell’associazionismo, come quello cattolico”.

L’Assemblea ha invece approvato un ordine del giorno, presentato dalla maggioranza (prima firmataria Roberta Mori del Pd), per chiedere all’esecutivo regionale di “proseguire il suo impegno per la difesa e l’attuazione della legge 194, che prevedono anche la tutela della salute della donna, in particolare nel momento della scelta, che deve essere libera e consapevole, di proseguire o meno la gravidanza, assicurando un percorso nascite completo e sicuro”. Nel documento si sollecita anche “un’implementazione dei finanziamenti rivolti a progetti orientati al sostegno di donne in gravidanza in condizioni di difficoltà”.

Mori ha poi spiegato che “dall’ultimo rapporto annuale sulle interruzioni di gravidanza e i servizi consultoriali in Emilia-Romagna è emersa una diminuzione del tasso di abortività del 7 per cento rispetto al 2016 e del 40 per cento rispetto al 2004”.

L’atto è stato sottoscritto anche da Manuela Rontini, Stefano Caliandro, Francesca Marchetti, Paolo Calvano e Nadia Rossi del Partito democratico, da Yuri Torri e Igor Taruffi di Sinistra italiana, oltre che dalla consigliera Silvia Prodi (Misto).

Prodi, in aula, ha ribadito la sua contrarietà a finanziare associazioni che non riconoscono la piena applicazione della 194, che puntano alla colpevolizzazione della donna. Per la consigliera la 194 “è una legge utile, sensata e saggia”. Anche per Torri “il testo della legge è ancora oggi equilibrato, per certi versi avveniristico, e merita la piena applicazione”. Il consigliere ha poi ribadito la necessità di “continuare a sostenere la rete pubblica, di cui i consultori ne rappresentano il perno, che aiuta le donne e le famiglie nel compiere una scelta pienamente consapevole, pienamente libera”. Sulla stessa linea anche Rontini, che ha chiesto di “non strumentalizzare un tema che riguarda la vita delle donne, dei genitori”. Ribadendo l’impegno “a continuare a garantire la piena attuazione e applicazione della 194”.

(Cristian Casali)

Sanità e welfare