“Impegnare le aziende sanitarie a valutare specifiche soluzioni, anche informatiche (sul modello del software adottato nell’ospedale di Piacenza), in grado di monitorare le persone che, a diverso titolo, prestano assistenza ai pazienti nelle strutture di degenza, oltre a realizzare una ricognizione regionale sulle modalità di gestione dell’assistenza non sanitaria, per poter individuare le migliori procedure di gestione, di regolamentazione e di controllo”. L’Assemblea legislativa approva, con voto unanime, la risoluzione presentata dalla Lega, primo firmatario Matteo Rancan (sottoscritta anche da Gabriele Delmonte, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti, Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Stefano Bargi e Marco Pettazzoni), e modificata attraverso un emendamento firmato da Paolo Zoffoli, Alessandro Cardinali e Stefano Caliandro del Partito democratico e dallo stesso Rancan.
L’emendamento precisa infatti che “già dal 1994 l’assessorato regionale alle Politiche per la salute chiedeva alle aziende sanitarie di dotarsi di un proprio regolamento che disciplinasse anche l’ambito dell’assistenza non sanitaria”. Nello stesso documento si rileva, inoltre, che “la sperimentazione adottata dall’Ausl di Piacenza, attraverso l’impiego di totem computerizzati, ha permesso di attivare una modalità virtuosa sia in termini di tracciabilità dell’assistenza non sanitaria sia di fruibilità e trasparenza del sistema”.
Rancan, in Aula, ha infatti riportato l’esempio di Piacenza che “dal 2011 ha sperimentato con successo e adottato in tutti i reparti un regolamento convertito poi in software informatico che registra le presenze, stilando quotidianamente una mappatura di chi fa assistenza notturna ai degenti”. L’obiettivo, ha spiegano il consigliere, “è tutelare i lavoratori regolari e garantire i pazienti”.
Anche in molti altri territori della regione, ha poi riportato Zoffoli, “i controlli sono stati attivati e in numerosi ospedali sono stati adottati regolamenti interni sul tema”.
(Cristian Casali)