Sanità e welfare

L’Assemblea legislativa: piena accessibilità ai defibrillatori

“La presenza dei defibrillatori esterni è fondamentale per garantire un intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco extra-ospedaliero, aumentando significativamente le probabilità di sopravvivenza se utilizzati entro 3-5 minuti dall’insorgenza dell’emergenza”

Garantire l’accessibilità ai defibrillatori nell’arco di tutte le 24 ore, e dunque anche nelle ore serali e notturne, così come nei fine settimana, nei festivi e nei prefestivi. E’ l’impegno, rivolto all’esecutivo regionale, che accomuna due risoluzioni abbinate discusse in aula. La prima risoluzione è a firma di Giovanni Gordini (Civici con de Pascale), primo firmatario, sottoscritta anche da Paolo Trande (Avs), Lorenzo Casadei (M5s) e dai consiglieri del Partito democratico Maria Laura Arduini, Gian Carlo Muzzarelli, Barbara Lori, Fabrizio Castellari, Luca Giovanni Quintavalla, Lodovico Albasi, Luca Sabattini, Maria Costi, Eleonora Proni, Niccolò Bosi, Matteo Daffadà, Simona Lembi, Anna Fornili, Daniele Valbonesi, Valentina Ancarani, Francesco Critelli. 

La seconda è a firma dei consiglieri di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, prima firmataria, sottoscritta anche dai colleghi di partito Luca Pestelli, Fausto Gianella, Nicola Marcello, Priamo Bocchi. 

“La presenza dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (Dae) è fondamentale per garantire un intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco extra-ospedaliero, aumentando significativamente le probabilità di sopravvivenza se utilizzati entro 3-5 minuti dall’insorgenza dell’emergenza. Molti Dae sono collocati all’interno di edifici chiusi, risultando inutilizzabili proprio quando potrebbero essere più necessari. Attualmente in Emilia-Romagna risultano installati 8.385 Dae, con un aumento del 12% rispetto al 2023, distribuiti principalmente presso imprese private, impianti sportivi, luoghi pubblici e scuole”, spiegano i consiglieri firmatari dei gruppi Civici-Avs-Pd e M5s.

L’atto di indirizzo di Fratelli d’Italia prende invece le mosse da quanto accaduto a fine dicembre a Casalfiumanese, dove un cittadino, allertato tramite l’applicazione DAE RespondER per soccorrere una persona anziana colpita da infarto, aveva dovuto constatare l’inaccessibilità del defibrillatore, collocato all’interno dell’edificio comunale. “Nei fine settimana, durante le ore notturne, ma anche nei festivi e prefestivi, la possibilità di utilizzo di defibrillatori automatici e semiautomatici si riduce sensibilmente, con il rischio di vanificare l’efficacia degli interventi di soccorso – si legge nella risoluzione di FdI -. Rendere disponibili questi dispositivi per tutto l’arco delle 24 ore è vitale”.

In aula si è dunque aperto il dibattito.

Il civico Giovanni Gordini ha ribadito la necessità “di misure generali che possano portare a utilizzare meglio e di più i defibrillatori e di una formazione sempre più diffusa, anche mediante il coinvolgimento delle scuole”. Gordini ha anche ricordato l’importanza della App Dae responder “per ridurre i tempi di soccorso, perché ogni minuto che si guadagna rappresenta un 10% in più in termini di sopravvivenza”.

Gian Carlo Muzzarelli (Pd) ha richiamato l’attenzione sul tema fondamentale della prevenzione “che deve accompagnarsi alla capacità di rispondere prontamente all’emergenza”. “Occorre perciò diffondere fra i cittadini la capacità di utilizzare questi strumenti salvavita, ma c’è anche un tema di educazione e rispetto, perché i defibrillatori posti all’aperto rischiano vandalismi”. Pertanto “bisogna lavorare sul tema dell’accessibilità, sulla conoscenza dell’utilizzo dei DAE, anche in sinergia con le associazioni di volontariato che fanno formazione”.

Marta Evangelisti (FdI) ha richiamato l’obbligo delle amministrazioni “di comunicare l’esatta ubicazione dei defibrillatori”. “E’ anche necessario ribadire – afferma – che, qualora questi strumenti non siano accessibili, il peso della responsabilità non può ricadere sui volontari che mettono a disposizione il loro tempo per salvare la vita ad altre persone. Così come le amministrazioni non devono minimizzare l’importanza di vedere installati sul territorio questi strumenti”. Fra le criticità evidenziate da Evangelisti, il fatto che “non sia ancora chiaro a chi competa la verifica delle informazioni sui DAE e questo non deve accadere, data la natura salvavita di questi interventi”.

Nicola Marcello (FdI) ha sottolineato come “l’esempio debba arrivare anche dagli amministratori”, ricordando che nel comune di Casteldeci “tutti i consiglieri comunali effettueranno il primo corso”. “E’ importante che la prima formazione avvenga anche a partire dalle scuole”, ha aggiunto Marcello.

Maria Costi (Pd) ricorda in aula un caso, di circa un anno fa, nel comune di Formigine, quando un ragazzo venne allertato dall’App Dae responder durante l’orario scolastico, uscì da scuola, salvò una vita e poi rientrò in classe. “Un esempio per dire che è fondamentale facilitare la tempestività dei soccorritori occasionali e valorizzare la loro capacità di intervenire rapidamente – afferma Costi -. Proprio per questo è importante organizzare eventi formativi con un coinvolgimento diretto di studenti e studentesse”.

“La presenza fisica di un DAE non è sufficiente se poi le batterie o gli elettrodi sono scaduti – ha sottolineato Marco Mastacchi di Rete civica -. Penso a quanto accaduto a Codigoro nel 2021, quando una persona perse la vita per l’indisponibilità di un Dae funzionante. Bisogna garantire anche la piena efficienza operativa dei dispositivi e per questo è indispensabile introdurre, nella vigente normativa, l’obbligo periodico di manutenzione e controlli regolari”.

Per Maria Laura Arduini (Pd) “è fondamentale inserire le manovre salvavita nella cultura civile delle persone, affinché non si sentano impotenti di fronte all’emergenza”, mentre Lodovico Albasi (Pd) ha ricordato come “Piacenza sia stata all’avanguardia in questo settore, avendo oggi una rete capillare e moltissimi Dae in tutta la provincia e anche operatori di qualità che periodicamente si occupano della manutenzione”.

“La risoluzione di Fratelli d’Italia trae spunto da un triste fatto di cronaca – ha affermato Luca Pestelli (FdI) – e, anche a seguito di questi episodi, la nostra attività deve essere volta a capire in che modo possiamo evitare il ripetersi di questi accadimenti. Se i DAE non sono visibili, se non sono resi accessibili, se non trovano una distribuzione capillare, non sarà mai sufficiente un disposto normativo. In questa circostanza, la compartecipazione e la strutturazione di una rete di aiuti realmente funzionale rappresenta un presupposto imprescindibile affinché lo scopo della norma venga raggiunto”.

Paolo Trande (AVS) dà merito alla risoluzione delle forze di maggioranza “perché pone temi fondamentali come l’accessibilità dei dispositivi, ma anche quello delle campagne di sensibilizzazione e della formazione. Un documento che vuole fare in modo che questa Regione utilizzi tutti gli strumenti a propria disposizione affinché i DAE siano utilizzati in modo efficace”.

In sede di votazione è stato approvato l’emendamento a firma di Mastacchi e Gordini (alla risoluzione della maggioranza), con il quale si chiede di promuovere l’adozione di pratiche condivise per la manutenzione dei DAE. Al termine del dibattito, è stata votata all’unanimità la risoluzione a firma delle forze di maggioranza, mentre è stata respinta quella a firma di Fratelli d’Italia (votata favorevolmente dalle forze di opposizione).

(Brigida Miranda)

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