Assemblea

Sanità. Barcaiuolo (Fdi): quando tornerà a pieno regime?

Il consigliere lancia l’allarme su visite e interventi rinviati a causa del Coronavirus e chiede come la Regione intenda intervenire

Quanti malati oncologici sono in lista d’attesa per interventi o screening? Quali sono i reparti che hanno subito i maggiori ritardi a causa del Coronavirus? Quando si pensa di tornare alla normalità? A chiedere chiarezza sulla “sanità postCovid” e sul diritto dei cittadini di avere servizi nuovamente in piena efficienza e in grado di annullare le liste d’attesa accumulatesi nei mesi della fase acuta della pandemia è il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi), che ricorda come “i medici sono i primi ad aver lanciato l’allarme: secondo loro infatti ritardando diagnosi e cure si rischia di fare molti più morti che per il Coronavirus. Ci vorranno mesi, se non un anno, per poter tornare alla normalità, anche facendo gli straordinari”. A sostegno dell’allarme, Barcaiuolo Pierluigi Marini, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) e primario al San Camillo di Roma (“Se anche la Sanità lavorasse il 20% più di prima, impiegherebbe 11 mesi a raggiungere una cifra di interventi accettabile, che colmerebbe il divario che si è creato”) e due studi di Nomisma. Infatti, spiega Barcaiuolo, il Centro Studi bolognese, ha stimato che “a settembre potranno esserci anche 4 milioni di screening oncologici da dover effettuare, in soli tre mesi. Anche gli interventi chirurgici hanno avuto un brusco fermo: tra marzo e aprile sarebbero state cancellate 410 mila operazioni. Che salgono a 500 mila se si contano quelle oncologiche. Sempre Nomisma, poi, ha prodotti studi che “illustrano che per un intervento programmato di bypass coronarico o di angioplastica coronarica, dove l’ attesa media nazionale si aggira intorno ai 20-25 giorni, i tempi potranno raggiungere i 4 mesi, mentre per un impianto di protesi d’anca l’attesa potrà raddoppiare superando i sei mesi. Un terzo degli interventi da riprogrammare riguarda infatti l’area ortopedica, dove si valuta saranno 135 mila i ricoveri per interventi chirurgici rimandati per l’interruzione e, alla ripresa, il rallentamento del servizio”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “i dati precisi circa la situazione attuale delle liste d’attesa in Emilia-Romagna per interventi chirurgici e screening oncologici; quali reparti hanno subito i maggiori ritardi e quali tempi si ritengano necessari affinché la situazione possa tornare alla normalità preCovid nonché quali accorgimenti e strategie verranno adottate per evitare un dannoso rallentamento del servizio con conseguente ripercussione sulla salute dei cittadini”. “

Assemblea