Sanità e welfare

Sanità. Bargi (Ln): Disprassia venga riconosciuta come malattia anche dalla nostra Regione/ foto

Il consigliere riporta il caso di un bambino emiliano. “Non esistono logopedisti certificati e i costi sono così alti che la famiglia si è dovuta rivolgere ad una struttura privata”

Un disturbo della progettazione e coordinazione motoria che può portare a problemi sia verbali che motori: questa è la disprassia, una malattia ancora poco nota ma che dovrebbe essere riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna come disturbo che necessita cure specifiche. Lo chiede Stefano Bargi (Lega Nord) per evitare “la migrazione delle famiglie verso la sanità privata”.

Nei giorni scorsi, racconta il consigliere, è stato organizzato dall’Aidee (Associazione italiana disprassia dell’età evolutiva) a Reggio Emilia il convegno “Disprassia: una nuova compagna di classe”. Durante il convegno è stato portato ad esempio il caso di una famiglia emiliana con un bambino colpito da una grave forma di disprassia verbale che per avere una certificazione si è dovuta recare fuori regione. Non solo. “In tutte le Ausl emiliano romagnole”, continua Bargi, “non esistono logopedisti certificati e i costi per le cure sono così alti che la famiglia si è dovuta rivolgere ad una struttura privata”. 

Per questo il consigliere chiede che la malattia venga riconosciuta a livello regionale anche dalle Ausl emiliano-romagnole in modo che le famiglie con bambini malati non siano costrette a rivolgersi ad altre regioni o a strutture private.

(Francesca Mezzadri)

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

 

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