Il finanziamento previsto per la Casa di comunità, a Cento (Ferrara), i tempi di realizzazione della struttura, quale valore aggiunto porterebbe e se “terminata la creazione della Casa di Comunità, l’opsedale ‘Santissima Annunziata continuerà ad avere una funzione per la cura dei pazienti acuti di Cento e dell’Alto Ferrarese”.
I quesiti li ha posti il consigliere Fabio Bergamini (Lega) alla giunta in un’interrogazione. Oltre ai tempi di costruzione, il consigliere del Carroccio vuole sapere anche se la realizzazione andrà “a scapito di quali spazi attualmente impiegati da altri servizi all’interno dell’ospedale Santissima Annunziata”.
Bergamini scrive che il 21 febbraio si è saputo dalla stampa che ci sarebbe un investimento di 3 milioni – per bocca dell’assessore alla Sanità di Cento – “che dovrebbe servire per realizzare una ‘Casa di Comunità’, all’interno di quello che viene definito dalla stampa ‘l’antico ospedale’”. Il consigliere ricorda che la Casa di comunità dovrebbe ospitare medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, personale infermieristico, psicologi e specialisti ambulatoriali. Negli ultimi anni, l’ospedale di Cento è entrato in crisi per la riduzione di personale, fra cui gli anestesisti, e per la chiusura temporanea del Punto nascite. A Cona, invece, prosegue Bergamini, “si sono registrati picchi di accessi al Pronto soccorso, che hanno mostrato le difficoltà ormai evidenti, per via dei limiti di organico, della struttura sanitaria di riferimento per Ferrara”. A questo si aggiunge che gli interventi chirurgici programmati “trovano con difficoltà una collocazione, congestionando i due principali poli per acuti: Cona e il Delta”.
Infine, conclude il consigliere un “eventuale depotenziamento dell’ospedale di Cento, sul versante dei servizi per acuti, di Pronto soccorso e di Chirurgia, rischierebbe di aggravare una situazione che già ora si rivela insostenibile, soprattutto in alcuni momenti dell’anno”.
(Gianfranco Salvatori)