Galeazzo Bignami (Fi) ha presentato una risoluzione all’Assemblea legislativa per chiedere alla Giunta “di attivarsi, di concerto con il Governo, affinché anche nei territori montani dell’Emilia-Romagna si possa coniugare il diritto di nascere in montagna con il diritto di nascere in sicurezza, aggiornando i requisiti e gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza che i punti nascita con volumi di attività inferiori a 500 parti all’anno devono possedere”.
Il Governo, ricorda Bignami, “apre per la prima volta alla possibilità che possano esistere punti nascita nelle zone montane anche in deroga ai requisiti numerici minimi di 500 parti all’anno, a condizione che vengano assicurate le soglie di qualità e di sicurezza, superando così politicamente il limite dei 500 parti all’anno che impediva di poter introdurre modalità flessibili che fossero in grado di coniugare le peculiarità del territorio con la sicurezza e la qualità”.
“L’obiettivo- chiude il consigliere- non è quello ai far girare le gestanti, ma far girare le equipe mediche e paramediche, sono loro che devono avere la formazione per il numero minimo di parti all’anno”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cc)