Galeazzo Bignami (Fi), interroga la Giunta a proposito dei tempi d’attesa delle prestazioni sanitarie. In particolare, il consigliere afferma come risulti oltremodo “anomalo” che le aziende sanitarie continuino a depotenziare la propria attività nei mesi di agosto e dicembre, “riducendo drasticamente le attività ed allungando di conseguenza le liste di attesa” e che “il problema chiusure non è addebitabile alla garanzia delle ferie ai dipendenti”.
Bignami richiama l’attenzione su quanto contenuto nella relazione 2011 dell’Osservatorio nazionale per l’attività libero professionale, dove si evidenzierebbe “che la totalità delle aziende sanitarie emiliano-romagnole aveva costituito appositi organismi paritetici di verifica del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e attività libero professionale e che nonostante ciò in molte aziende si sono superati i volumi di libera professione”. Ulteriore elemento di critica, per Bignami, concerne il fatto che in numerose situazioni, “le diagnostiche di TC ed RMN sono da anni sotto utilizzate, prevedendone l’apertura dal lunedì al venerdì, senza aver mai attuato le dovute riorganizzazioni del personale, che ne avrebbero permesso l’ampliamento, senza dover costringere l’utenza a rivolgersi fuori regione (Monselice) oppure al privato accreditato”.
Il consigliere chiede pertanto alla Giunta quali provvedimenti intenda adottare nei confronti dei responsabili, aziendali e regionali, del controllo/monitoraggio dell’attività di libera professione intramoenia; quali provvedimenti intenda adottare nei confronti dei responsabili dei servizi di radiodiagnostica; e, infine, se si intenda perseverare nel depotenziamento estivo ed invernale delle aziende sanitarie, mantenendo alti i tempi di attesa.
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(rg)