Sanità e welfare

Sanità. Bignami (Fi): Regione reinserisca sensibilità chimica multipla nell’elenco malattie rare

Il consigliere ricorda come il governo regionale abbia cancellato la patologia dall’elenco speciale nel 2009 dopo che vi era stata inserita appena quattro anni prima

Reinserire la sensibilità chimica multipla (Scm) nel registro delle malattie rare. Terapie, farmaci e assistenza vengano sovvenzionate dal servizio sanitario nazionale. Lo chiede Galeazzo Bignami di consigliere regionale di Forza Italia con un’interrogazione presentata oggi in cui ricorda che molti stati (tra cui Stati Uniti, Canada, Svizzera, Spagna e Germania) già considerano rara questa particolare patologia altamente debilitante e hanno sviluppato centri specializzati dove stabilizzare la malattia.

“Nel 2009- rimarca nell’interrogazione l’Azzurro- la Regione ha ritenuto di dover recepire il parere espresso dal Consiglio superiore di sanità che escludeva la sensibilità chimica multipla dal novero delle cosiddette ‘malattie rare’ e con una delibera ha
eliminato la patologia dal relativo elenco speciale regionale nel quale era stata inserita quattro anni prima. In Italia questa patologia non è riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale e non esistono cure ufficiali nonostante possa portare, nei casi più gravi, a forme tumorali, leucemie, infarto del miocardio, ictus e, anche senza arrivare a tragiche conseguenze, possa comportare un gravissimo stato di disabilità per le persone che ne sono affette”.

Per questo Bignami chiede “se alla luce dei nuovi studi la Regione intenda rivedere la propria posizione per reinserire la malattia nell’elenco delle rare e se non ritenga che le spese per eventuali farmaci, l’assistenza, le terapie e le cure
indispensabili per il trattamento debbano essere sostenute dal servizio sanitario nazionale”.

Non solo: il capogruppo di Forza Italia domanda “se sia ancora operativo l’ambulatorio aperto nel settembre 2007 al policlinico
Sant’Orsola di Bologna con lo scopo di fornire un’assistenza specifica e personalizzata ai pazienti affetti dalla malattia, che tipo di assistenza sia garantita e se le prestazioni erogate siano esenti dalla partecipazione al costo”. Infine chiede “se siano attivi altri ambulatori simili al quello del Sant’Orsola”.

(Andrea Perini)

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