Sanità e welfare

Bocchi (FdI): “In regione c’è troppa disparità nella gestione della chirurgia robotica”

L’assessore Massimo Fabi: “Serve un centro di coordinamento regionale. Il nostro obiettivo è arrivare a circa 900 interventi l’anno”

Serve rendere accessibili su tutto il territorio regionale i servizi sanitari collegati alla chirurgia robotica. La richiesta arriva, con un’interrogazione discussa in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Gian Carlo Muzzarelli), da Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia).

“L’attuale distribuzione delle piattaforme robotiche, in rapporto alla popolazione residente, presenta – spiega il consigliere – una significativa variabilità fra le provincie: in relazione alla popolazione residente la regione registra una media di 3,1 robot chirurgici per milione di abitanti, ma nelle provincie di Reggio Emilia e di Piacenza (819.000 residenti) il servizio è inesistente, a questi numeri si potrebbero aggiungere anche i 257.800 residenti della provincia di Parma”. Sul caso di Parma: “In provincia di Parma sono installati due robot ma sono di fatto utilizzati esclusivamente dall’azienda ospedaliero universitaria (nessun utilizzo è stato registrato dai presidi ospedalieri di Fidenza e Borgotaro)”.

La risposta arriva in commissione dall’assessore regionale Massimo Fabi: “Abbiamo individuato dei percorsi di accesso concentrando le tecnologie robotiche in centri di riferimento. Vogliamo incrementare i volumi di attività, garantendo l’accesso ad ogni cittadino. Per ottenere questo serve un centro di coordinamento regionale perché vogliamo arrivare a circa 900 interventi l’anno”.

La replica di Bocchi: “Sono parzialmente soddisfatto della risposta, bene che ci siano cambiamenti”.

(Cristian Casali)

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