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Sanità Bologna. Case di cura Villa Torri e Villalba, 200 dipendenti senza compensazioni in busta paga. Taruffi (Erc): “tutelare i lavoratori”

Secondo il Contratto collettivo del Lavoro nella Sanità Privata avrebbero dovuto ricevere gli arretrati e 1.000 euro in più, ma la busta paga è rimasta invariata. Il consigliere di ER Coraggiosa: “Inaccettabile comportamento in questo periodo di emergenza”.

A ottobre 200 lavoratori attendevano gli aumenti contrattuali previsti, la corresponsione degli arretrati di luglio 2020 e l’una tantum riparatoria di 1.000 euro prevista nel Contratto collettivo nazionale; e invece, non hanno trovato niente di tutto questo”. Lo denuncia Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa), portando in Regione con un’interrogazione la situazione dei dipendenti delle Case di Cura Villa Torri e Villalba di Bologna del Gruppo Villa Maria (GVM). “Eppure, dopo 14 anni di attesa, il Contratto collettivo nazionale della sanità privata è stato finalmente rinnovato anche grazie alla Conferenza delle Regioni e alla stessa Regione Emilia-Romagna, che ha garantito ulteriori risorse pubbliche.” La motivazione della mancata corresponsione, secondo Bruno Biagi (vice presidente di GVM e presidente di AIOP Emilia Romagna firmataria del Ccnl), sarebbe stata la scarsa chiarezza in merito alla detassazione dell’una tantum. Una giustificazione inammissibile per il capogruppo, visto che “la detassazione del Gruppo Villa Maria non è un problema dei lavoratori e le giustificazioni addotte dalla dirigenza, oltre ad essere inaccettabili in quanto il tema è stato sufficientemente affrontato in sede di contrattazione nazionale, non spiegano il motivo per cui nella mensilità di ottobre non sono stati corrisposti nemmeno gli arretrati”. “È davvero sconcertante- sottolinea Taruffi- che infermieri, personale tecnico sanitario, operatori socio-sanitari, personale ausiliario e amministrativo e tutti i lavoratori della sanità privata, sottoposti da mesi a enormi pressioni e sacrifici in questa terribile emergenza sanitaria, subiscano ulteriori ritardi nell’applicazionedelle disposizioni contrattuali. La Regione deve intervenire per tutelare il reddito e i diritti dei lavoratori del comparto”. “

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