Sanità e welfare

Castaldini (FI): “Precisare i tempi d’attesa per una visita otorinolaringoiatrica”

Presentata un’interrogazione in seguito al caso sollevato da uno studente fuorisede al quale è stata rifiutata una visita per morosità della Regione Molise. L’assessore Fabi: “Allo studente non è stata rifiutata la visita: non esiste nessuna norma che dia simili disposizioni”

Precisare quali sono i tempi d’attesa per una visita otorinolaringoiatrica in provincia di Bologna e se siano mai state aperte preliste per tale prestazione all’Ausl Bologna. Lo chiede Valentina Castaldini (Forza Italia) con un’interrogazione presentata in commissione Sanità presieduta da Gian Carlo Muzzarelli.

L’atto nasce dal caso sollevato da uno studente fuorisede al quale è stata rifiutata una visita per morosità della Regione Molise. “La spiegazione fornita allo studente -ha precisato Castaldini- sarebbe che la sua regione di residenza, il Molise, avrebbe un saldo economico di mobilità sanitaria passiva troppo alto, e non sarebbe quindi possibile per i suoi assistiti accedere a prestazioni sanitarie in Emilia-Romagna”.

“La legge di bilancio 2025 -ha proseguito la consigliera- prevede la sottoscrizione di accordi bilaterali per il governo della mobilità sanitaria interregionale e delle correlate risorse finanziarie, tale sottoscrizione è obbligatoria per ciascuna Regione e per ciascuna delle Province autonome. Per l’anno 2025 gli accordi dovevano essere sottoscritti entro il 30 aprile. Secondo i dati presentati da Agenas il 12 dicembre 2024 sulla mobilità interregionale nell’anno 2023: l’Emilia-Romagna ha un saldo economico di mobilità sanitaria positivo di 387.117.085 euro, il Molise ha un saldo economico di mobilità sanitaria positivo di 3.204.076 euro. La mobilità sanitaria che dal Molise si sposta in Emilia-Romagna genera ricavi per 4,08 milioni di euro”.

Con queste premesse Castaldini interroga la giunta per sapere “se la Regione Emilia-Romagna, al 30 aprile ha sottoscritto accordi per la mobilità con tutte le Regioni e le Provincie autonome” e “quali sono le Regioni ai cui assistiti sono precluse le prestazioni diagnostiche nella Regione Emilia-Romagna a causa di difficoltà economiche”.

Ha risposto l’assessore alla Sanità Massimo Fabi: “Fatti i dovuti accertamenti posso smentire quanto descritto. Allo studente non è stata rifiutata la visita: non esiste nessuna norma che dia simili disposizioni, il racconto si basa su una supposizione dello studente. Alla richiesta di prenotazione ha ricevuto un messaggio generico di nessuna diponibilità perché risulta che non ha effettuato la scelta del medico di base in Emilia-Romagna. Per l’otorinolaringoiatria a maggio risultavano oltre 2mila richieste di visite con priorità D, cioè prenotabili entro 30 giorni, e di queste l’80% sono state prenotate entro il termine”.

La consigliera ha replicato: “Bene che sia stata fatta verità sulla questione. Mi rincuora il dato fornito a questa commissione”.

(Lucia Paci)

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