Presenterebbe “criticità” il concorso indetto per la copertura di 10 posti di operatore socio sanitario, da assegnare, a tempo indeterminato, alla costituenda Istituzione servizi sociali dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
È quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione presentata alla Giunta regionale sul bando che l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e il Comune di Castiglione dei Pepoli “pare- scrive il consigliere- abbiano deciso di indire anche per permettere a dieci lavoratori di una cooperativa operante nella Casa protetta di Castiglione dei Pepoli di ‘passare’ il personale in carico all’Unione dei Comuni”.
Bignami evidenzia il fatto che nel bando non vi sarebbe solo come destinazione lavorativa la Casa protetta di Castiglione dei Pepoli, che pure nel bando stesso ha la priorità, ma anche ulteriori servizi assistenziali affidati all’Unione dei Comuni dell’Appenino.
Di qui la richiesta alla Giunta di “fare chiarezza” sui criteri adottati per la selezione degli operatori socio sanitari destinati ai servizi assistenziali sanitari dell’Unione dei Comuni dell’Appenino, considerato, sottolinea, che “il bando in questione è di evidenza pubblica e si ravvisa la possibilità che gli unici vincitori possano essere quegli stessi operatori che Comune e Cgil hanno auspicato potessero ‘passare’ dalla cooperativa alla Pubblica amministrazione”.
Bignami vuole anche sapere “quali forme di garanzia vi siano per i dipendenti dovendo essi passare in carico ad una istituzione costituenda presso l’ente Unione dei Comuni dell’Appennino”. Da ultimo, il consigliere domanda con quali modalità e atti l’Istituzione abbia già previsto in bilancio l’assunzione di 10 dipendenti a tempo indeterminato.
(is)