Sanità e welfare

Evangelisti (Fdi): “No alla riduzione degli orari dei Cau del Maggiore e del Sant’Orsola”

Evangelisti ripercorre la vicenda affermando che l’Ausl di Bologna, “in base ad una nota del 19 luglio, ha informato l’utenza che, dal 22 luglio al 10 settembre, i Cau del Maggiore e del Sant’ Orsola saranno aperti solamente dalle 8 alle 20”.

La Giunta regionale dica se la ridotta funzionalità dei Cau può determinare un pericolo per la popolazione e un depotenziamento dei servizi dell’emergenza-urgenza. La chiusura notturna dei Cau (centri di assistenza e urgenza) dell’ospedale Maggiore e del policlinico Sant’Orsola, dal 22 luglio al 10 settembre, è al centro di una interrogazione presentata da Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia). Con l’atto ispettivo la capogruppo di Fdi chiede infatti alla Giunta regionale se sia a conoscenza della situazione, sollecitando un intervento “per sopperire alla carenza di medici e di personale sanitario in generale, anche all’interno dei Cau”.

Evangelisti ripercorre la vicenda affermando che l’Ausl di Bologna, “in base ad una nota del 19 luglio, ha informato l’utenza che, dal 22 luglio al 10 settembre, i Cau del Maggiore e del Sant’ Orsola saranno aperti solamente dalle 8 alle 20, ribadendo che la decisione rientra nel piano di organizzazione dell’attività estiva, in vigore fino al 10 settembre”.

“Da dichiarazioni di esponenti sindacali – rimarca la capogruppo – emergerebbe che vi sono numerosi incarichi vacanti nell’emergenza urgenza e molti Cau risultano senza personale medico e sanitario”.

I Cau, conclude la consigliera, “sono stati istituiti a luglio 2023 per riorganizzare la rete dell’emergenza-urgenza sanitaria e sono strutture ubicate sul territorio regionale alle quali i cittadini possono rivolgersi per problemi di salute urgenti, ma non gravi. Tali strutture operano 7 giorni su 7, di norma 24 ore al giorno. In base alle linee guida dell’Ausl dovrebbero occuparsi principalmente di alleggerire il carico presso i pronto soccorso poiché sono rivolti a coloro che hanno una situazione clinica di urgenza minore”.

(Brigida Miranda)

 

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