“Perché non sono stati adeguati per tempo tutti gli 11 punti di raccolta individuati nel bolognese?”. A chiederlo, in un’interrogazione sull’adeguamento dei centri per la donazione del sangue, è il consigliere Giuseppe Paruolo (Pd).
“I recenti processi di accreditamento delle strutture per la raccolta del sangue e delle procedure relative- si legge nel documento-, insieme a considerazioni di carattere organizzativo, hanno portato ad una revisione dei punti di raccolta sangue sul territorio, che tradizionalmente costituivano e supportavano una presenza capillare anche in località distanti dai capoluoghi”. “In particolare- spiega il consigliere– nell’area metropolitana bolognese, si è deciso di passare dai 27 punti di raccolta attivi in precedenza (aggiuntivi rispetto ai 4 collocati presso gli ospedali Sant’Orsola, Maggiore, Bellaria e Imola) a sole 11 località (Bazzano, Budrio, Castel Maggiore, Castiglione dei Pepoli, Loiano, Medicina, Molinella, Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale e Vergato): questi 11 luoghi costituiscono un punto di equilibrio fra il sacrificio richiesto ai donatori e alle loro associazioni per la riduzione dei punti di prelievo e le esigenze di razionalizzazione organizzativa”.
L’esponente Pd evidenzia che “non tutte le 11 strutture individuate sono state adeguate per tempo, dall’inizio del 2015 a quelle non ancora adeguate non è stata concessa alcuna deroga temporanea e l’attività è stata sospesa senza certezza dei tempi di riattivazione: nei punti di raccolta rimasti attivi sono stati segnalati di recente annullamenti improvvisi dell’arrivo dell’unità mobile con personale qualificato per l’effettuazione del servizio, vanificando la disponibilità di numerosi donatori, peraltro con preavviso scarso o nullo”.
Paruolo chiede di tutelare i donatori: “Il patrimonio rappresentato dai donatori, soprattutto quelli afferenti a località più periferiche, viene fiaccato e messo a rischio da chiusure prolungate e annullamenti dei servizi previsti. I donatori di sangue rappresentano un patrimonio prezioso sia per il loro apporto al servizio sanitario, a beneficio dell’intera comunità, che per il valore sociale del loro volontariato: un patrimonio da curare, preservare, incentivare anche nella relazione con le associazioni per la donazione del sangue”.
Nell’interrogazione l’esponente Pd chiede inoltre alla Giunta “in quali tempi si prevede che gli 11 punti saranno tutti adeguati e operativi” e “cosa si intende fare perché il servizio non venga interrotto nelle more del completamento dei lavori di adeguamento”.
(cr)