“Risolvere in via immediata, nell’ambito delle proprie competenze e prerogative, le criticità che oggi penalizzano il ritorno alla piena funzionalità dell’ospedale di Vergato e, quindi, ripristinare i servizi ospedalieri presenti prima dell’emergenza Covid, destinandovi tutte le risorse, anche umane, a ciò funzionali e comunque necessarie”.
E’ questo lo specifico impegno che Michele Facci (primo firmatario) e Daniele Marchetti (Lega) richiedono alla Giunta regionale in una risoluzione che riguarda l’ospedale alle porte di Bologna.
I consiglieri, nel ripercorrere la recente storia del nosocomio, sottolineano come la struttura, nel periodo immediatamente precedente l’emergenza Covid, fosse nella sua piena operatività, strutturale e di organico. Nel pieno dell’emergenza pandemica, poi, il presidio ospedaliero di Vergato è diventato struttura Covid e “fra le varie misure organizzative adottate a livello sanitario, il Pronto soccorso è stato fortemente ridimensionato e penalizzato, con accesso ridotto a 12 ore anziché alle precedenti 24”.
Nel ribadire come nel documento della Conferenza territoriale socio sanitaria dell’aprile 2020, che decideva di far diventare la struttura di Vergato un “Covid resort”, fosse ben specificato come a fine emergenza la struttura “sarebbe rientrata nell’assetto ordinario”, Facci e Marchetti denunciano come, dopo circa un anno dall’emergenza pandemica, i reparti Covid siano stati chiusi, mentre l’attività del Pronto soccorso continui a essere sostanzialmente dimezzata.
Stante la situazione creatasi e soprattutto in osservanza delle linee guida del programma di mandato della Giunta regionale per cui “un’attenzione particolare sarà dedicata agli ospedali collocati nelle aree montane e più disagiate”, i consiglieri formulano all’esecutivo regionale il preciso indirizzo politico per un pronto ripristino della struttura sanitaria di Vergato.
(Luca Boccaletti)