I consiglieri della Lega Michele Facci (primo firmatario) e Daniele Marchetti lanciano l’allarme sul “mancato ripristino alla piena funzionalità del pronto soccorso dell’ospedale di Vergato unitamente ad altri servizi collegati come il laboratorio analisi”.
I consiglieri ricordano il recente fatto di cronaca che ha portato alla morte del giovane artista Michele Merlo, “recatosi presso la struttura dell’appennino bolognese in un orario prossimo alla chiusura serale” e sottolineano che “a seguito dell’emergenza sanitaria collegata al Covid, l’operatività è stata fortemente ridimensionata e penalizzata dall’accesso ridotto a 12 ore anziché alle precedenti 24”.
Fra un assetto ordinario del nosocomio ancora da raggiungere e un’operatività limitata del laboratorio di analisi (chiude alle 14 ed è inattivo nel fine settimana) i due consiglieri lamentano un depotenziamento che va in netta controtendenza rispetto a quanto previsto in era pre-Covid e vogliono sapere “quando verrà ripristinata la piena funzionalità dell’ospedale”, sottolineando che “quanto sta avvenendo è in contrasto con il programma di mandato dell’attuale amministrazione regionale, nella parte in cui è stata dichiarata la necessità di supportare con maggior forza i presidi sanitari della montagna e delle aree più disagiate del territorio regionale”.
L’Assessore alle politiche della Salute Raffaele Donini, in fase di replica, ha chiarito che “tale struttura ha grande significato per la Regione e la Asl di Bologna sta operando per riunire tutte le professionalità necessarie per riportare l’ospedale di Vergato ai livelli pre emergenza Covid. Purtroppo le riorganizzazioni e il ripristino di personale non è cosa immediata, ma l’impegno e l’attenzione per tale nosocomio è stata ribadita anche dallo stesso Ministro Speranza qualche settimana fa quando ha visitato la struttura dell’Appennino bolognese”.
Michele Facci prende atto “della risposta politica, del tutto priva di tempi e certezze. Dire che l’ospedale di Vergato è importante non aggiunge nulla a ciò che sapevamo già. La trasformazione in ospedale Covid è stata accettata anche con sacrificio per la comunità della zona, ma il non aver previsto tempi certi per la ripresa dell’attività ordinaria è una colpa”.
(Luca Boccaletti)