Sanità e welfare

Sanità Bologna. Lega: “Le liste d’attesa chirurgiche sono in linea con le prescrizioni nazionali?”

In una dettagliata interpellanza che ha aperto la sessione pomeridiana di lavoro dell’Assemblea legislativa si denuncia lo stato delle liste di attesa chirurgiche nell’area bolognese

“Lo stato delle liste d’attesa per l’attività chirurgica ospedaliera e in day hospital nell’area sanitaria di Bologna è in linea con le prescrizioni nazionali e regionali in materia?” E la presenza di quasi 14.000 pazienti in attesa oltre i tempi massimi previsti, solo per l’area di Bologna, è in linea con l’obiettivo di mandato amministrativo?”.

Sono le domande principali che la Lega rivolge all’esecutivo regionale in una dettagliata interpellanza dove si denunciano, con dati risalenti allo scorso marzo, i ritardi accumulati dai pazienti inseriti nelle liste d’attesa chirurgiche.

Il Carroccio, stigmatizzando come nel 2019 la Regione, recependo le specifiche intese Stato-Regioni, avesse redatto il “Piano regionale di governo delle liste d’attesa per il triennio 2019-2021” per contenere i ritardi accumulati durante la prima parte della pandemia, sottolinea come, a fronte di quel piano, attualmente oltre il 61% dei pazienti in lista d’attesa per interventi chirurgici abbia superato il tempo massimo previsto per ricevere la prestazione sanitaria.

Stante la situazione registrata, la Lega chiede alla giunta anche quali iniziative si vogliano adottare per quei pazienti che, nell’attesa, potrebbero vedere compromesso il proprio stato di salute, e, più in generale, “quali siano state le strategie elaborate dall’Osservatorio regionale sulle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero, per la semplificazione dell’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini”.

In fase di replica, l’assessore alle politiche per la salute ha confermato che l’interpellanza, nonostante sia basata su dati di qualche tempo fa, sia materia di estrema attualità. Il titolare regionale della sanità ha ricordato come la pandemia abbia preteso una radicale ridefinizione di spazi e metodiche operative e ciò ha determinato i ritardi registrati. “A fronte degli interventi indifferibili e urgenti che sono sempre stati garantiti -ha poi continuato l’assessore alla Salute- stiamo decisamente recuperando i ritardi registrati e contiamo entro il 2022 di tornare a livello pre-Covid.” A testimonianza degli obiettivi posti, è stato poi ricordato il Piano regionale per assorbire il surplus di domande nell’ambito delle prime visite specialistiche e delle prestazioni chirurgiche non urgenti già sottoposto all’attenzione del governo e che passerà per una riorganizzazione e un potenziamento dei servizi già in essere unitamente al potenziamento delle prestazioni di telemedicina e del rapporto con il servizio sanitario privato-accreditato.

La Lega, in fase di replica, ha ampiamente dato atto delle problematiche nate con il Covid ma ha anche sottolineato come “la situazione sia smentita dai numeri, poiché sarebbe stato logico aspettarsi una soluzione più pratica e concreta per assorbire parte delle liste d’attesa chirurgiche non urgenti.”

(Luca Boccaletti)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 28 aprile 2022 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

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