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Sanità Bologna. Lisei (Fdi): Non ripristinare sosta pagamento per operatori sanitari Sant’Orsola e Maggiore

Il Comune di Bologna aveva sospeso la sosta a pagamento nelle aree limitrofe ai nosocomi ma da settembre gli operatori sanitari torneranno a pagare: comportamento “incoerente, se non bizzarro” secondo Lisei che ricorda la proroga dello stato di emergenza del Governo

Revocare l’ordinanza del Comune di Bologna che chiede il ripristino della sosta a pagamento per i dipendenti del Maggiore e del Sant’Orsola-Malpighi. Lo chiede in un’interrogazione alla Regione, il consigliere Marco Lisei (Fratelli d’Italia). I medici, gli infermieri e tutti gli operatori sono da mesi in prima linea a fronteggiare un’emergenza sanitaria senza precedenti,” spiega il consigliere. Il 13 marzo scorso, durante l’emergenza, il Comune aveva sospeso come misura straordinaria il pagamento della sosta per questi lavoratori nelle aree limitrofe ai nosocomi. Tuttavia, qualche giorno fa, una nuova ordinanza avrebbe “ripristinato la sosta a pagamento a decorrere dal prossimo primo settembre, adducendo a motivazione il superamento, allo stato attuale, della fase di maggior criticità sanitaria”. “Sebbene al momento non si stiano registrando i picchi massimi di contagi come nei mesi passati, l’attività e l’impegno degli operatori sanitari non sta venendo meno”, sottolinea il consigliere che ricorda anche che i due ospedali bolognesi svolgono ancora la funzione di presidi ospedalieri Hub regionali e nazionali per la cura del Covid-19. “Appare quanto mai incoerente, se non bizzarro, che mentre il Governo nazionale proroga lo stato di emergenza contestualmente vengano revocati provvedimenti a favore del personale medico e infermieristico, dando così adito al sospetto che si invochi l’emergenza solo strumentalmente”, conclude Lisei che chiede spiegazioni alla Giunta. “

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