Sanità Bologna. Marchetti-Caliandro (Pd): Istituto Montecatone senza infermieri, posti letto vuoti per carenza di personale

L’emergenza Covid ha accentuato il problema del turnover nell’Istituto ospedaliero di Montecatone, in provincia di Bologna, che ora per mancanza di personale infermieristico fatica a garantire gli alti standard di assistenza a pazienti acuti molto complessi con grave disabilità. Lo denuncia un’interrogazione a risposta immediata in Aula di Francesca Marchetti e Stefano Caliandro del Partito democratico, che hanno chiesto alla Giunta di intervenire a tutela di un polo sanitario di eccellenza a livello nazionale per la riabilitazione intensiva. Nel 2020 la criticità si è accentuata in maniera tale da non garantire la copertura di un turnover che coinvolge circa il 58% dell’organico”, ha spiegato la consigliera dem. “In questo ultimo periodo dell’anno, la struttura non riesce a garantire la completa occupazione dei posti letto per la mancanza di almeno 15 infermieri e questo limita la possibilità di dare risposta tempestiva ai pazienti acuti che necessitano di un ricovero”. Un problema strutturale, ha spiegato il sottosegretario Davide Baruffi, che riguarda molte strutture private in tempi di pandemia, quando il servizio sanitario pubblico ha avviato un reclutamento straordinario di personale a causa dell’emergenza Covid: “Avvieremo una collaborazione con la Ausl di Imola per arginare le criticità, ma questa situazione ci segnala la necessità di allargare le nostre capacità di formazione del personale. Stiamo affrontando il problema anche con il Ministero, altrimenti il pubblico continuerà a ‘cannibalizzare’ il privato.” È da oltre un paio di anni, infatti, che la struttura è soggetta ad un elevato turn over del personale infermieristico, che si dimette per accettare offerte di lavoro a tempo determinato e indeterminato dalle aziende sanitarie pubbliche, soprattutto nella nostra regione. “Indicativamente ogni anno si è resa necessaria la pubblicazione di un bando o un avviso per sopperire a tale uscita, vedendo una costante riduzione del numero dei partecipanti e di accettazione delle offerte di lavoro”, ha spiegato Marchetti. “Su un totale di 1.650 chiamate, hanno accettato 57 infermieri, di cui oggi solo 27 risultano tuttora in servizio. La Regione deve intervenire perché il centro possa garantire la sua attività ad alta specializzazione nota a livello nazionale.” “