Il sottoutilizzo delle apparecchiature radiologiche di ultima generazione dedicate alla ricerca dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, finanziate al 50% dalla Regione, al centro di un’interrogazione di Daniele Marchetti della Lega nord. Il consigliere del Carroccio, alla luce di alcune segnalazioni, chiede alla Giunta se queste nuove tecnologie d’avanguardia siano effettivamente utilizzate per attività scientifica d’eccellenza e di interesse pubblico. Gli Ircss (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), proprio perché ritenuti istituti d’eccellenza nell’ambito della ricerca, ricevono cofinanziamenti da parte del Ministero della Salute e della Regione per l’aggiornamento del parco tecnologico e l’ammodernamento delle apparecchiature, con particolare attenzione all’acquisizione di strumentazione ad alta tecnologia di ultima generazione.
Tra il 2012 e il 2016 l’istituto ortopedico Rizzoli ha ricevuto 5.960.000 di euro di finanziamento (metà a carico del Ministero e metà a carico della Regione), per acquistare macchinari da destinare alla ricerca: una Fus, una Risonanza Magnetica 3 Tesla e una Tac Dual Energy. “Da segnalazioni e da una serie di indagini ispettive- spiega Marchetti- si evidenzierebbe il sottoutilizzo delle apparecchiature radiologiche di ultima generazione dedicate alla ricerca, finanziate al 50 per cento da questa Regione. Sembra mancare altresì la promozione dello sviluppo e l’applicazione sperimentale di queste nuove tecnologie d’avanguardia, necessarie all’avanzamento delle conoscenze scientifiche”.
A fine 2016, l’assessorato alla Salute, interrogato sull’argomento, aveva detto di aver invitato l’Ircss Rizzoli a monitorare gli effetti degli interventi adottati, così da consentire un migliore utilizzo delle attrezzature disponibili nell’ambito dei progetti di ricerca avviati. Per questo il consigliere Ln interroga la Giunta per sapere se ci siano aggiornamenti rispetto al monitoraggio richiesto dall’assessorato e se le apparecchiature siano a oggi utilizzate e quanto. Chiede inoltre se questi macchinari hanno dei costi fissi di manutenzione, a quanto ammontano e “se è prevedibile un periodo oltre al quale questi apparecchi non possano più essere utilizzati perché vecchi o superati”.
(Giulia Paltrinieri)