Sanità e welfare

Sanità Bologna. Racket pompe funebri, M5s: “Controlli inefficaci, stop attività imprese coinvolte”

Piccinini, Bertani e Sensoli interrogano la Giunta sulla maxi operazione ‘Mondo sepolto’ e chiedono di “emanare nuove linee guida per le strutture sanitarie del territorio”

La maxi operazione ‘Mondo sepolto’, che ha smantellato il monopolio delle pompe funebri che controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali di Bologna, finisce in Regione con un’interrogazione dei consiglieri del Movimento Cinque Stelle Silvia Piccinini, Andrea Bertani e Raffaella Sensoli.

“Ogni Azienda sanitaria e ospedaliera- sottolineano i consiglieri- dovrebbe assicurare una particolare attenzione alla prevenzione e al contrasto di possibili forme di collusione fra operatori sanitari interni, dipendenti e vertici di imprese che operano nel settore dei servizi funerari”; inoltre, “dovrebbe esserci un’adeguata trasparenza e aggiornamento per il pubblico in merito alle imprese che sono autorizzate all’accesso alla camera mortuaria e la sosta all’interno dell’obitorio dovrebbe essere ristretta al tempo strettamente necessario per l’espletamento dei servizi, senza che vi sia alcuna possibilità di regolazione dei rapporti fra cittadini e imprese all’interno dei locali delle strutture sanitarie”.

Dunque, i consiglieri Cinque Stelle interrogano la giunta per sapere “che giudizio dia in merito alle notizie che dimostrano la totale inefficacia dei sistemi di rilevazione, controllo e vigilanza sull’anticorruzione messe in atto nelle strutture sanitarie interessate e quali misure si intenda portare avanti per evitare che fatti del genere si ripetano; se non si ritenga opportuno emanare nuove linee guida in materia per le strutture sanitarie del territorio regionale, anche alla luce del nuovo assetto normativo in materia di corruzione introdotto con la legge 9 del gennaio 2019”.

Inoltre, i consiglieri chiedono all’esecutivo regionale “come giudichi il fatto che una norma regionale, che vieta l’attività funebre di tipo commerciale dentro le strutture sanitarie pubbliche o private, nei locali di osservazione delle salme e nelle aree cimiteriali non sia rispettata in alcune delle strutture sanitarie del territorio regionale; se non si ritenga opportuno che le azioni di prevenzione non solo debbano prevedere, per il personale addetto alle camere mortuarie, l’obbligo di segnalazione, alla direzione aziendale, di eventuali presunti episodi o comportamenti che risultino sospetti, ma anche ricadute negative sulla valutazione della dirigenza che non adempie all’attività di controllo; infine, se non si ritenga di invitare il Comune di Bologna a disporre da subito il divieto di prosecuzione delle attività alle imprese coinvolte, tutelando il personale non coinvolto nei fatti illeciti”.

(Margherita Giacchi)

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