“Cosa intende fare la Regione Emilia-Romagna rispetto al progetto di valorizzazione del complesso di edifici (su una superficie di 8mila metri quadrati) ex Inail, nel comune bolognese di San Benedetto Val di Sambro, realizzato negli anni settanta e mai messo in funzione?”.
La richiesta arriva, con un’interrogazione, da Rete Civica.
“Nel 1977 – si legge nell’atto – la proprietà passò alla Regione Emilia-Romagna, che nel 1984 stipulò con l’Inail un contratto di comodato gratuito di 99 anni con l’impegno di promuovere attività di studio, sperimentazione, produzione e applicazione di protesi specializzate e presidi ortopedici, iniziative, però, che non furono mai portate a termine”. Nel 1991, si rimarca poi nel documento, “la Regione alienò gli immobili all’Inail”.
Nel 2017, si sottolinea da Rete Civica, “è stato approvato lo studio di fattibilità di Nomisma che individuava come attività redditizia per un’ipotesi di valorizzazione dell’immobile la realizzazione del ‘Villaggio Alzheimer’; nel 2018 è stato siglato un accordo di programma tra Comune, Asp e Invimit (società Investimenti immobiliari italiani), grazie anche al lavoro e alla collaborazione dell’Ausl, per la piena valorizzazione dell’immobile, ma poi tutto si è fermato”. Poi, si evidenzia, “nel 2020, su mandato dell’assessore regionale, l’Ausl è stata incaricata per redigere il progetto organizzativo e funzionale per dare piena valorizzazione all’immobile”. A questo scopo, si prosegue, “è stato formalmente costituito un gruppo di lavoro interistituzionale, che ha formulato tre ipotesi: un centro per le patologie geriatriche e neurodegenerative (con un focus dedicato all’Alzheimer), alloggi ‘protetti’ e di nuova generazione per persone con gravi disturbi comportamentali (con un focus specifico sulle demenze senili) e una struttura dedicata a interventi diversi di prevenzione e promozione della salute”. L’ultimo incontro del gruppo, si aggiunge da Rete Civca, “risale al 7 giugno dell’anno scorso, occasione in cui fu sancito l’impegno da parte dell’Ausl di concludere il progetto, con la definizione di funzioni e assetti gestionali, ma da allora non c’è stato più alcun riscontro”.
Rete Civica chiede quindi all’esecutivo cosa voglia fare e se intenda favorire la realizzazione di questo progetto.
(Cristian Casali)
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