“Risulta proclamato, a partite da oggi, da parte di alcune sigle sindacali autonome, lo stato di agitazione a seguito della decisione da parte dei vertici dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna di trasferire, o meglio smantellare, il reparto di Medicina fisica riabilitativa, sopprimendo quattro posti letto e di conseguenza regalando ai privati 10.000 ore di riabilitazione, e perdendo 1.500 giornate lavorative. Per le organizzazioni sindacali, l’iniziativa assunta dai vertici del Rizzoli è solo l’ennesimo taglio operato dalla dirigenza del Rizzoli, dopo la chiusura della Chirurgia della mano, e la soppressione della Struttura semplice dipartimentale di Radiologia angiografica”. Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione alla Giunta per chiedere alla Regione di assumere iniziative volte non solo a far cessare le proteste sindacali maanche a recepire le ragioni delle stesse, invitando i vertici del Rizzoli ad abbandonare scelte poco lungimiranti. Il consigliere, a questo proposito, chiede di sapere se risponde al vero la denuncia delle organizzazioni sindacali secondo le quali “i tagli non solo incidono negativamente sulla qualità del servizio, ma non sono nemmeno vantaggiosi economicamente: ad esempio, la Chirurgia della mano costava 26.000 euro all’anno, mentre la convenzione, in sostituzione del servizio, fatta con l’Ospedale di Modena costa 30.000 euro”.