All’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna ci sono irregolarità nel servizio di pronta disponibilità, ovvero quello che vede l’immediata reperibilità del dipendente e l’obbligo di raggiungere la struttura nel più breve tempo possibile dalla chiamata. Lo denuncia Daniele Marchetti della Lega nord che, con un’interrogazione in Regione, chiede alla Giunta di intervenire affinché sia rispettato il contratto collettivo nazionale di lavoro.
“Pare ci siano operatori- riporta l’esponente del Carroccio- che mensilmente arrivano a fare anche 14 giorni di pronta disponibilità (per il Ccnl dovrebbero essere di norma 6 al mese) con violazione del contratto nazionale senza rispettare l’orario di lavoro e le 11 ore di riposo previste dalla normativa vigente”. Inoltre, sarebbero solo quattro gli operatori che svolgono il servizio di pronta disponibilità di secondo livello e questo comporterebbe sempre uno sforamento dei turni. “Questa situazione è nota sia alla direzione amministrativa che alla direzione generale- rimarca il consigliere- ma nonostante le numerose segnalazioni e sollecitazioni dei sindacati la direzione non ha assunto alcun provvedimento. Anzi, sembra che un operatore in pronta disponibilità sia stato impegnato anche come ‘vigilanza’ ai seggi elettorali, ricevendo parte dell’indennità relativa alla pronta disponibilità e parte connessa alla vigilanza”.
Alla luce di ciò, Marchetti interroga l’esecutivo regionale per sapere “quali provvedimenti si intendano adottare per riportare la situazione nel rispetto del contratto collettivo nazionale” e “come si consideri il comportamento della direzione aziendale del Rizzoli, che, anche se a conoscenza del problema, non ha adottato alcun provvedimento”.
(Giulia Paltrinieri)