La Regione Emilia-Romagna, con una serie di atti della Giunta a partire dal 2004, si è attivata per promuovere l’attività fisica come strumento di prevenzione sanitaria.
Lo evidenzia Paolo Calvano (Pd) in un’interrogazione, dove cita, tra questi atti, la delibera 1154/2011 “Piano della prevenzione 2010-2012“, con cui la Regione ha stabilito i primi indirizzi per l’attuazione del progetto “Palestra Sicura: prevenzione e benessere“, “relativo alla sperimentazione di attività fisica indirizzata a specifiche patologie, al di fuori dell’ambito sanitario, finalizzato anche ad attivare una rete di palestre e centri sportivi riconosciuti dalle istituzioni pubbliche”.
Il consigliere menziona anche una successiva delibera del 2013, dove la Giunta “ha approvato gli indirizzi per la prosecuzione e lo sviluppo dei programmi di prescrizione dell’Attività fisica adattata (AFA) e dell’Esercizio fisico adattato (EFA) già previsti nel Piano regionale della prevenzione”, e un altro atto del 2015 che ha recepito il “Piano nazionale della prevenzione 2014-2018” che prevede, tra l’altro, “lo sviluppo di specifici programmi per la promozione e la diffusione della pratica dell’esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche”.
La Giunta – rileva Calvano – ha successivamente approvato il proprio “Piano regionale della prevenzione 2015-2018”, articolato in sei programmi, tra i quali il programma “Ambiente sanitario” che prevede l’attuazione di un progetto che riguarda l’implementazione dei programmi di Attività fisica adattata e Esercizio fisico adattato nelle Ausl regionali.
Con la delibera 2127 del 2016, infine, la Giunta – scrive il consigliere – ha approvato gli “indirizzi regionali per la promozione dell’attività fisica e della prescrizione dell’esercizio fisico nelle persone con patologie croniche” e il “Codice etico delle palestre e delle associazioni sportive che promuovono salute”: il documento contiene, dunque, “le nuove linee di indirizzo finalizzate al pieno sviluppo dei programmi di promozione dell’attività fisica e delle attività di prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico”. Questi indirizzi regionali – spiega l’esponente del Pd – prevedono che “i medici, sulla base di specifici protocolli regionali, possano prescrivere l’Attività motoria adattata agli assistiti” e contemplano inoltre “protocolli organizzativi regionali o locali di orientamento relativi alle situazioni appropriate per lo svolgimento dell’Esercizio fisico prescritto”.
Calvano ricorda che in Emilia-Romagna, ad oggi, sono stati predisposti protocolli locali nell’ambito della promozione dell’Attività fisica, sulla base delle linee approvate dalla Giunta, in particolare nella provincia di Ferrara, dopo mesi di incontri tra le palestre, la medicina dello sport, l’Ausl, i medici di medicina generale e le amministrazioni comunali, si è giunti a un’intesa per l’attuazione del programma “Palestra sicura“, che, tuttavia, “non riesce ad essere attuato a causa della mancanza di indicazioni operative per l’invio del paziente da parte dei sanitari alle palestre certificate”.
Il consigliere invita quindi la Giunta ad attivarsi perchè in ogni realtà del nostro territorio possano al più presto diventare operativi i protocolli predisposti secondo le finalità e i requisiti previsti dagli indirizzi regionali approvati nel 2016.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)