Sanità e welfare

Casadei (M5s): “Garantire esami medici a domicilio a persone non trasportabili e telerefertazione”

“Nessun cittadino in Emilia-Romagna deve essere costretto a sostenere costi privati per prestazioni strumentali essenziali propedeutiche a piani terapeutici o terapie necessarie”

Garantire gli esami medici strumentali a domicilio per persone non trasportabili e rafforzare i percorsi di telerefertazione.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Lorenzo Casadei (M5 Stelle) che ricorda come “a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, la stampa locale ha riportato il caso di una paziente con disabilità al 100% per la quale il familiare, ai fini dell’aggiornamento del piano terapeutico, ha richiesto un ECG a domicilio ricevendo risposta negativa per assenza nei LEA e per limiti di risorse e strumenti, con rinvio all’ambulatorio o a soluzioni private a pagamento (Gazzetta di Reggio, 7 agosto 2025): questo episodio rappresenta un precedente che apre una questione di principio sull’adeguatezza dell’offerta sanitaria territoriale nei confronti delle persone non trasportabili e pone l’esigenza di chiarire a livello regionale criteri uniformi e soluzioni operative per casi analoghi”

Casadei sottolinea come “in Emilia-Romagna risultano attivi diversi progetti di prossimità e telemedicina, tra cui la telerefertazione cardiologica nelle Case della Comunità di Ferrara, i servizi di tele-ECG e assistenza a domicilio nel Distretto di Mirandola, in provincia di Modena, le sperimentazioni di ECG in farmacia a Parma e Piacenza e i percorsi di cardiologia di prossimità nel ravennate, ma tali iniziative risultano distribuite in modo disomogeneo tra le Aziende USL, con differenze legate a risorse tecnologiche, disponibilità di personale, infrastrutture digitali e diversa fase di implementazione dei progetti di telemedicina”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta se non ritenga opportuno promuovere l’adozione di atti di indirizzo, linee guida o protocolli operativi che, pur nel rispetto dei Lea, prevedano in modo esplicito la possibilità di attivare prestazioni extra-LEA destinate a garantire l’assistenza sanitaria e diagnostica di base a persone in condizioni di particolare fragilità, definendo criteri omogenei a livello regionale per l’erogazione dell’ECG e degli altri esami strumentali di base in modalità di telemedicina di prossimità e, nei casi di non trasportabilità clinicamente certificata, a domicilio, con l’obiettivo di rafforzare e omogeneizzare i percorsi di tele-ECG con telerefertazione nelle Case della Comunità e tramite equipe mobili, indicando standard minimi di dotazione (apparecchi portatili, connettività, personale dedicato) e copertura territoriale per distretto, e se intenda precisare la nozione operativa di “non trasportabilità” (criteri clinici, certificazione del curante, durata della condizione, rischi correlati al trasporto) e stabilire tempi massimi di erogazione per gli esami propedeutici a piani terapeutici o terapie salvavita”.

Casadei vuole inoltre sapere quali iniziative di informazione trasparente ai cittadini e ai professionisti si intendano attuare per chiarire quando e come è possibile accedere a soluzioni di prossimità o a domicilio, per evitare indicazioni improprie al privato a pagamento e se, più in generale, non si ritenga di ribadire con apposita circolare che, in conformità ai principi di universalità, equità, appropriatezza e adeguatezza, nessun cittadino in Emilia-Romagna debba essere costretto a sostenere costi privati per prestazioni strumentali essenziali propedeutiche a piani terapeutici o terapie necessarie, quando sussistano motivate condizioni cliniche che ne impediscano l’accesso in ambulatorio.

(Luca Molinari)

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