Sanità e welfare

Case della salute raddoppiate dal 2011 al 2016 da 42 a 84: e ne arrivano altre 38

Marchetti (Ln): “Strumento per smantellare la rete ospedaliera”. Per il Pd sono state “rispettate le esigenze del territorio”. Gibertoni (M5s): “Si perde il rapporto fiduciario tra medico e paziente”

Insegna Casa Salute
Insegna Casa Salute

Parere positivo della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, con il sì del Pd, l’astensione del M5s e il no di Ln e Fdi-An, alle nuove indicazioni organizzative rivolte alle Case della salute.

Con le nuove disposizioni si vuole supportare il coordinamento organizzativo e clinico­assistenziale (funzionale ai bisogni della comunità), sostenere l’attivazione e l’implementazione di programmi e percorsi di prevenzione e promozione della salute e di assistenza (sul modello della medicina d’iniziativa) per favorire l’integrazione dei professionisti. Si vuole, inoltre, promuovere l’integrazione tra la Casa della salute e i diversi nodi della rete dei servizi territoriali e ospedalieri e incentivare, anche con l’utilizzo di strumenti innovativi, la piena partecipazione della comunità (pazienti, caregiver, associazioni di pazienti e di volontariato fino ai singoli cittadini) all’interno delle strutture.

Daniele Marchetti
Daniele Marchetti

“È necessario- ha riferito Daniele Marchetti (Ln)– fare una valutazione complessiva dell’intera organizzazione del sistema sanitario regionale per comprendere l’influenza di queste strutture”. Non vorremmo, ha concluso, che “siano solo uno strumento per smantellare la rete ospedaliera”.

Giulia Gibertoni
Giulia Gibertoni

“C’è ancora confusione, le modalità di funzionamento non sono chiare- è poi intervenuta Giulia Gibertoni (M5s)– e i ruoli sono poco definiti”. Con questo modello di sanità, ha concluso, “si perde il rapporto fiduciario tra medico e paziente”.

Per Alessandro Cardinali (Pd), invece, “le Case della salute sono uno strumento che si adegua alle esigenze del territorio e si integra al quadro complessivo dell’ordinamento ospedaliero”.

Alessandro Cardinali
Alessandro Cardinali

“È importante- è poi intervenuto Giuseppe Boschini (Pd)– continuare a credere e a investire in questo tipo di strutture, per l’integrazione tra sanità e socio-assistenziale”. Proseguiremo inoltre, ha concluso “con l’attività di monitoraggio”.

In conclusione, il presidente Paolo Zoffoli ha parlato di “percorso partecipato per arrivare a un documento che risponde alle esigenze dei territori”.

In Emilia-Romagna le case della salute funzionanti sono 84, il 60% di tipologia media e grande e il 40% di tipologia piccola, quelle programmate 38. Dal 2011 al 2016 il numero è raddoppiato, passando da 42 a 84. Il 43% della popolazione regionale ha nel territorio di riferimento una Casa della salute. Sono 534 i medici di medicina generale che operano all’interno di questo tipo di strutture, 64 pediatri, più di 400 infermieri, circa 100 ostetriche e più di 100 assistenti sociali.

(Cristian Casali)

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